Nella terra dei Samurai

Seconda tappa per la Coppa del Mondo di fioretto maschile, che approda a Tokyo, a casa del Campione del Mondo Yuki Ota. L’Italia recupera Andrea Cassarà, esordio stagionale per il bresciano. 

 

Una lunga trasferta intercontinentale per approdare nella terra del Sol Levante. la tradizione di ninja e samurai ad accogliere la seconda tappa della Coppa del Mondo di fioretto maschile. Tokyo è pronto ad accogliere il suo campione, quel Yuki Ota che a Mosca ha stupito tutti e si è preso la meno pronosticata delle medaglie d’oro al Campionato del Mondo, al termine di una gara perfettamente condotta e dando spettacolo dal primo all’ultimo assalto. E Yuki arriva carico alla gara per lui più attesa, reduce anche dal podio dell’esordio in California.

Ma l’edizione 2015 della gara giapponese sarà l’ennesimo, importante, crocevia attraverso cui passeranno i destini di chi punta a essere presente sulle pedane di Rio il prossimo agosto. E ancora una volta diventa fondamentale la prova a squadre di domenica. Andrea Cipressa, che per l’occasione sarà proprio al seguito dei ragazzi, recupera Andrea Cassarà e torna così a poter disporre dell’intera potenza di fuoco del quartetto che ha inflitto lo smacco iridato alla Russia padrona di casa, tornando sul tetto del Mondo due anni dopo la trionfale campagna di Budapest. Per il bresciano, che qui vinse nel 2008 e che l’anno scorso chiuse al terzo posto, si tratta dell’esordio stagionale dopo aver saltato per infortunio la tappa inaugurale di San Josè. Con lui Giorgio Avola – che riparte dalla palma di miglior azzurro in gara a San Josè – Andrea Baldini e Daniele Garozzo, poco brillante nella prima prova e desideroso di riscatto.

Se la prova a squadre rappresenta la portata principale del fine settimana, la gara individuale di sabato si presenta non meno ricca di spunti e temi interessanti. Detto di Ota, con ogni probabilità assisteremo all’ennesima dura battaglia per la vittoria finale, dall’esito incerto come ormai accade nel fioretto maschile da un po’ di tempo a questa parte. Gare impronosticabili ma altamente spettacolari, con un altissimo numero di pretendenti al trono e la sorpresa sempre dietro l’angolo. Nell’ultima edizione trionfò Race Imboden, alla prima delle sue tre vittorie stagionali, che qui pose i primi mattoncini del castello da cui avrebbe a fine stagione osservato tutti dal trono del numero uno. Sfidante sconfitto in quella finale (chiusasi 15-10) fu il russo Dmitry Rigin, mentre a fare compagnia al nostro Cassarà sul gradino più basso del podio fu il francese Enzo Lefort.

Vada come vada, ne vedremo delle belle.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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