L’azzurra vince a Doha. E dedica il successo al maestro scomparso tre giorni fa.
Il lutto al braccio e le lacrime agli occhi. Mara Navarria indica la fascia nera sulla sua divisa. È il primo gesto che fa dopo aver piazzato la stoccata del 15-12 su Britta Heidemann, la stoccata che le ha consegnato la vittoria del Gran Prix di Doha, quattro anni dopo l’ultima volta, e nella stessa città. Sulla mano sinistra di Mara c’è scritto un nome: Oleg. È quello di Pouzanov, quello del suo maestro scomparso tre giorni fa. È a lui che va il pensiero mentre suona l’inno di Mameli, è per lui che piange con Francesca Quondamcarlo, altra sua allieva.
Voleva vincere per lui, arrampicarsi sul primo gradino del podio per avvicinarsi il più possibile al cielo, e da lì alzare lo sguardo per provare a sorridergli un’ultima volta. Voleva farlo e l’ha fatto, con una gara di cui Oleg sarebbe stato fiero, ai limiti della perfezione e forse anche oltre. Non è stato un weekend semplice, tormentato dai ricordi e dai pianti, dalle notti insonni e dai pensieri. Non è stata una vittoria come le altre, ma un successo in cui dolore e gioia si sono mischiati sovrapponendosi e confondendosi in un’unica emozione.
Assalto dopo assalto, stoccata su stoccata, Mara ha costruito il suo capolavoro, lasciandosi alle spalle Tatiana Gudkova (15-12), Maureen Nisima (15-10), la compagna di Nazionale e allenamenti Francesca Quondamcarlo (15-11), in un ottavo di finale che Pouzanov avrebbe seguito in disparte, osservando le sue due allieve senza interferire in alcun modo. Poi la certezza del podio conquistata con il 15-13 su Imke Duplitzer, il 15-10 su Tatiana Logounova in semifinale, il 15-12 su una Britta Heidemann, che, alla disperata caccia di punti per la qualifica olimpica, aveva superato Yana Zvereva nel penultimo atto della gara.
Una vittoria che è il giusto coronamento a una gara in cui l’Italia era riuscita a portare tre atlete agli ottavi, tutte sullo stesso canale, quello della pedana rossa con la sola Duplitzer a fare da guastafeste eliminando prima Rossella Fiamingo (15-8 nelle 32) e poi Bianca Del Carretto (15-13 nelle 16). Out nelle 64 Alberta Santuccio (15-11 contro l’estone Katrina Lehis), Camilla Batini (15-12 contro l’atleta di Hong Kong Kong Man Wai Vivian), Giulia Rizzi (11-10 contro l’estone Erika Kirpu) e Luisa Tesserin (15-12 contro l’ungherese Emese Szasz).
Resterà tanto di questa weekend, molto più di quello che già non rimanga normalmente di una prova Grand Prix che si chiuda sulle note dell’inno di Mameli. Resteranno le lacrime di Mara e Francesca, gli abbracci di quest’ultima con Paolo Pizzo durante la prova maschile di sabato, la commozione di tutto il clan Azzurro, che ha trovato il modo migliore per onorare un grande maestro. È l’album fotografico di un weekend che era iniziato nel peggior modo possibile, e si è concluso come era giusto che fosse: con gli allievi di Pouzanov a dare tutto quello che avevano, e anche di più, e una di loro a fargli il regalo più grande. Ha vinto Mara, nel nome di Oleg.
Twitter: GabrieleLippi1
Foto di Augusto Bizzi per Fie