Tante le coppie che si formano sulle pedane. Alla base i tanti momenti condivisi assieme fra ritiri e gare. Ma anche e soprattutto esigenze comuni.
Succede in quasi tutti gli sport in cui ragazzi e ragazze si trovano a condividere molti momenti assieme, nella scherma come anche nel tennis o nel nuoto: allenamenti, ritiri, collegiali, gare in giro per il Mondo, e alla fine sboccia l’amore. Fra fidanzamenti e, in alcuni casi, matrimoni – come accaduto ad esempio ad Ines Boubakri con Erwann Le Pechoux o a Olga Kharlan con Dmitro Boyko – nei palazzetti si avverte sempre più una nota rosa.
Prima di scrivere questo articolo abbiamo contattato diversi schermitori e schermitrici, tra i quali anche la giovanissima Alessandra Bozza, per avere un parere, per sapere da chi lo vive in prima persona com’è amare qualcuno che condivide con te la passione infinita per questo sport. Ebbene, tutte queste voci hanno dato più o meno la stessa risposta, forse semplice o per alcuni banale, ma sicuramente veritiera.
Tutto comincia con il tempo libero pressoché assente. Quando si fa scherma a livelli medio-alti, infatti, gli allenamenti raggiungono, e a volte superano, le cinque sessioni settimanali. Resta giusto il tempo di andare a scuola, preparare qualche esame e allenarsi ancora di più. Non bisogna poi dimenticare i fine settimana: mai liberi e trascorsi, il più delle volte, su un aereo o in macchina, pronti per un’altra gara. Alla verità dei fatti, il tempo libero è davvero poco, e se c’è lo si trascorre sul divano o cercando di rilassarsi. A volte casa sembra quasi un miraggio!
Vorrei sottolineare, però, una cosa che non è assolutamente da poco: chi sceglie questo sport e questa vita, è ben felice di farlo. Si tratta pur sempre di girare il mondo o il Bel Paese facendo ciò che si ama. Sì, ma come la mettiamo con chi si ama? Fra allenamenti, gare e ritiri il tempo per conoscere l’anima gemella è davvero poco. Ed è qui che inizia tutto, perché chi vive immerso nella scherma non può che conoscere qualcuno che vive alla stessa maniera. L’amore nasce così, condividendo il tanto che questo sport dà. Ci si vede ai ritiri e alle gare, si fa il tifo l’uno per l’altra, sempre a fondo di una pedana e, se si è fortunati si gira il mondo assieme. I momenti da condividere sono preziosi e spesso distanziati tra loro da mesi di attesa, e sia benedetto chi ha inventato Skype! Ebbene sì, perché non vorrete mica che tutto sia facile. Assolutamente no. Raramente infatti ci si innamora del proprio compagno di sala, ovvio, può succedere, ma di solito l’amore abita a 500 km da casa, o in un altro stato, o continente. Ed ecco allora che la scherma non solo ha permesso di far nascere tutto, ma fa anche in modo che questo tutto continui. Ecco perchè i palazzetti si tingono di rosa.
Ma non è solo l’incontrarsi e il condividere una grande passione e grandi sacrifici che accomuna gli “innamorati delle pedane”. E’ evidente che se si sceglie una persona che fa la nostra stessa vita, lo si fa anche perchè ci si sente capiti. Se si vive sulla propria pelle una determinata situazione comprenderla diventa molto più facile e immediato, ed è anche più facile e immediato comprendere l’altro. Chi fa sport sa che non è facile superare certe sconfitte, non è facile andare ad allenamento il 27 dicembre e il 3 gennaio e ancora più difficile è trovare qualcuno che ti capisca realmente. In molti ti chiedono perchè non esci mai nei weekend, e sgranano gli occhi quando rispondi che di weekend a casa ne trascorri davvero pochi. In ancora di più si stupiscono del fatto che non esci mai durante la settimana, e non capiscono che non puoi, e non vuoi, saltare le gare e nemmeno gli allenamenti. Sembra quasi illogico e assurdo che ti propongano di farlo. Ma quando finalmente conosci qualcuno che ti aiuta ad alzarti dalle sconfitte, che tifa per te da fondo pedana, nonostante tutto, che ti convince ad andare ad allenamento sia il 27 dicembre che il 2 gennaio, e che, anche se a distanza, ci va assieme a te, che non ci sono più dubbi: hai trovato quello che cercavi.
Certo, non tutte le storie nate fra le pedane hanno il lieto fine, ci mancherebbe, ma di certo c’è che questo sport unisce molto di più di quanto divida, nonostante le distanze e nonostante gli impegni. E non c’è età che tenga, quando l’amore in divisa chiama non si può evitare di rispondere.
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma