Italia, Repubblica fondata sullo sport?

Valentina Vezzali lancia l’ennesimo appello perchè lo sport diventi parte integrante della vita della nazione. 

 

Alzi la mano chi non si sia mai sentito più Italiano del solito in occasione di eventi sportivi riguardanti le Nazionali Italiane: che si tratti di calcio, basket, nuoto o scherma, è fuori da ogni dubbio che lo sport sia oggi uno dei tanti elementi di aggregazione sociale su cui si fonda la nostra Repubblica. Capace di unire laddove normalmente si è uniti, lo sport è ovviamente una delle tante eccellenze italiane, eppure nella nostra Costituzione questa semplice parola di cinque lettere non è mai e poi mai presente nella lunga sfilza di articoli che la compongono.

Redatta tra il 1946 e il 1948, in un periodo in cui si pensava a rifondare su cose concrete e poco frivole, come dovrebbe essere il lavoro citato all’art.1, la Costituzione Italiana non contempla quello che col tempo è diventato un cardine delle nostre vite: gli italiani si nutrono di sport, parlano di sport, vivono di sport, però a conti fatti lo stesso sport rimane uno dei settori più bistrattati dalla nostra politica e dalla società civile.

Le nostre scuole, ad esempio, prevedono una o due settimanali dedicate a quella che volgarmente viene chiamata “ginnastica”, Educazione fisica, o Educazione motoria: un momento che però diventa sempre più un momento di svago per gli alunni piuttosto che un un momento di educazione o formazione sportiva. Non è un caso, quindi, che nonostante le solide basi su cui si fonda da sempre l’Italia sportiva, oggi ci ritroviamo in ogni disciplina di fronte ad uno stato di crisi o difficoltà di fronte ai normali ricambi generazionali.

Purtroppo, i giovani italiani sono poco educati allo sport, visto sempre e solo come gioco e mai come educazione e formazione: non è un caso, quindi, che la parlamentare e fiorettista italiana Valentina Vezzali abbia chiesto che “La parola sport venga inserita nella Costituzione”. In occasione della cerimonia dei Collari d’Oro per le eccellenze sportive, quello della Vezzali Nazionale è più un grido d’allarme che un suggerimento. L’ennesimo, proveniente da un’atleta che alla scherma ha dedicato tutta la sua vita e che da essa è stata formata come Campionessa e, soprattutto, come Donna. E che da quando è scesa in politica si batte perché lo sport possa diventare parte integrante della vita della Nazione, soprattutto a partire dalle età più tenere.

In un’Italia sempre più multiculturale e variegata, lo Sport deve necessariamente essere assunto come principio fondamentale non solo nella nostra Costituzione, ma anche e soprattutto nelle coscienze nostre e in quelle dei politici italiani: chissà che l’appello di una delle più grandi Campionesse della storia (azzurra e non solo) possa finalmente dare allo Sport lo spazio che si merita. A partire dalle scuole, partendo dall’esempio degli altri Stati Europei e Nord-Americani, ove già da tempo e in maniera impeccabile si educano i giovani alla Cultura Sportiva sin dalla tenera età, inculcando sin da subito non solo uno stile di vita più sano, ma anche e soprattutto il rispetto per sé stessi e per il prossimo. Perché lo Sport è, prima di ogni altra cosa, scuola di vita.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 
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