Parte da Barcellona la volata per Rio

Gara decisiva per il futuro olimpico del quartetto di spada femminile. Corsa su Estonia e Ucraina. 

 

Barcellona e Buenos Aires, 365 giorni dopo. E con prospettive ribaltate. L’anno scorso solo la Svezia riuscì nell’impresa di battere le azzurre, che chiusero così al secondo posto centrando il sesto podio stagionale. Tre settimane dopo, in Argentina, la vittoria che sembrava spianare alle azzurre la strada per arrivare senza patemi alle Olimpiadi. Sensazione corroborata dal bronzo di Montreux, con Fiamingo e compagne capaci di rimettersi subito in carreggiata e riprendersi immediatamente il podio che era di poco sfuggito a Johannesburg

Ora tutto è cambiato: lo sgambetto delle francesi ai Mondiali, le cattive prove di Legnano e Nanchino, i fantasmi che assalto dopo assalto si sono affastellati nelle teste delle azzurre, la pressione dettata dal fatto di non potersi più permettere nemmeno il più minimo dei passi falsi. L’Ucraina della campionessa olimpica Yana Shemyakina è avanti solo poche lunghezze, l’Estonia – fra le “bestie nere” dell’Italia negli ultimi tempi – appaiata alle azzurre con il medesimo punteggio. Un bel volatone, che facilmente avrà la sua coda da brividi nell’ultima gara in Argentina.

Ma prima c’è da pensare a fare bene in Catalogna. Le azzurre hanno preparato questa gara in ritiro permanente a Formia, alla ricerca della giusta chimica e della giusta concentrazione. La stessa che ha permesso ai ragazzi di uscire dal baratro e di poter ribaltare a loro favore una situazione che alla vigilia dei Mondiali sembrava ormai compromessa. Ritrovato il giusto spirito, al resto penserà l’enorme bagaglio di talento di cui ogni ragazza è portatrice e quella caratteristica così unicamente italiana di saper tirare fuori il meglio di sé nelle situazioni più difficili.

Se la gara a squadre è il clou del week-end, non va comunque dimenticata la prova individuale di sabato, fondamentale soprattutto per chi – come la stessa Yana Shemyakina o la tedesca Britta Heidemann – vede la qualificazione a squadre in bilico o addirittura compromessa. Nessuna azzurra ha mai vinto in Catalogna, ci andò vicina l’anno scorso Mara Navarria che si inchinò alla cinese Xu, mentre nel 2014 una sorprendente Alberta Santuccio centrò il terzo posto finale. Fra le vincitrici, tutte le più grandi interpreti della specialità, da Ana -Maria Popescu (detentrice del record di vittorie, due, al pari della russa Anna Sivkova) a Britta Heidemann per arrivare ad Emese Szasz e alla già citata Anqi Xu, attuale numero 1 del ranking di specialità.

Anche sabato sarà spettacolo assicurato.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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