Sotto il Partenone brilla Mariel Zagunis

La statunintense batte la Velikaya e centra la seconda vittoria in stagione. Podio per Daychenko e Muhammad. 

 

Sofya contro Mariel, atto ennesimo. La finalissima di Atene accoglie sulla pedana centrale due regine della disciplina. Un match che in passato ha messo in palio titoli mondiali questa volta vale solo – si fa per dire – una vittoria di tappa in Coppa del Mondo, ma le due protagoniste danno vita a un assalto molto bello e combattuto che si chiude con il punteggio di 15-11 in favore della due volte campionessa Olimpica.

Difficile trovare finale migliore per la seconda volta delle ragazze sotto il Partenone: con Olga Kharlan fermata ai quarti di finale da una ottima Ibtihaj Muhammad (terza a fine giornata, assieme a Ekaterina Dyachenko), e le azzurre purtroppo uscite troppo presto dalla gara, la scena se la sono presa le due atlete che meglio rappresentano la sciabola al femminile. Seconda vittoria stagionale per la statunitense, che cementifica così il suo feeling speciale con la città che nel 2004 – appena diciannovenne – la proiettò nella storia come la prima campionessa Olimpica della storia della disciplina; secondo podio consecutivo invece per la russa di Alma Ata, che dopo aver ritrovato la top three nel Grand Prix di Boston, scala un ulteriore gradino verso il successo.

Poche gioie invece in casa Italia: delle cinque qualificate, la migliore è ancora una volta Rossella Gregorio, che rimane però fuori dalle prime otto dopo aver dovuto lasciare strada all’ungherese Anna Marton, che gara dopo gara si sta confermando una cliente sempre più pericolosa. La giovane magiara si impone 15-11 ed estromette così l’ultima azzurra rimasta in gara, dopo le eliminazioni di Irene Vecchi (14-15 contro Charlotte Lembach) e Chiara Mormile nel tabellone dei 32, mentre già nel primo turno erano state eliminate Loreta Gulotta – per lei primo passo falso dopo due finali a otto consecutive – e Alessandra Lucchino.

La gara che conta però, è quella di domani: nella prova a squadre Gregorio e compagne (Bianco, Gulotta e Vecchi) cercheranno altri mattoncini per edificare il famoso muretto olimpico. Stati Uniti, Francia ma soprattutto Russia e Ucraina – attenzione a Olga Kharlan che sin qui a squadre ha girato a ben altra velocità rispetto alle prove individuali – le avversarie da battere. Un bel risultato domani sarebbe il modo migliore per poter spazzare di colpo via la brutta gara  di oggi.

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Fotografia Us Fencing/Facebook

 

 
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