Sciabola femminile, Kharlan guida la sua squadra al successo sulla Russia. Italia quinta e vicinissima ai Giochi olimpici.
Tranquilli, ci pensa Olga Kharlan. Se l’Ucraina fa sua la prova a squadre del trofeo Acropoli di sciabola femminile, il merito è soprattutto della sua fuoriclasse e leader. Il mezzo passaggio a vuoto della prova individuale (sì, un quinto posto, per Olga Kharlan, è un mezzo passaggio a vuoto) non lascia segni. La gara a squadre lo dimostra e conferma, concludendosi con una vittoria 45-44 sulla Russia e un ultimo assalto contro Sofya Velikaya che è uno scontro tra titani, un classico che non stanca mai.
Olga sale in pedana sotto di 2 stoccate, ne subisce altre due e si ritrova sul 38-42, poi comincia a macinare la sua scherma e manda in crisi l’avversaria. Il parziale si chiude 7-4 per lei, che già in semifinale, contro la Francia, era stata decisiva all’ultima stoccata, un numero da circo irreale, un’uscita in tempo cadendo all’indietro, con la punta che tocca il bersaglio di Cecilia Berder.
Russia e Francia devono dunque inchinarsi a sua maestà Olga Kharlan, divedendosi quel che rimane del podio. Secondo posto per le russe, terzo per le francesi, che nella finale per il bronzo battono 45-44 gli Usa. Per l’Italia, eliminata ai quarti dalla Francia con un nettissimo 45-27, un quinto posto che di fatto blinda la qualificazione a Rio 2016, non ancora matematica ma sempre più vicina quando manca una sola gara per chiudere i conti. Le Azzurre battono la Polonia e guadagnano altri 4 punti sull’unica contendente per il posto destinato all’Europa. Poi sconfiggono anche la Corea del Sud permettendo alla Francia di allungare il vantaggio sulla quinta posizione.
Certo, resta l’amaro in bocca per una sconfitta pesante in un assalto che avrebbe potuto aprire le porte delle semifinali, di quel podio che manca da troppo tempo e che, a Rio, sarà l’unica cosa a contare. Perché ai Giochi è bello partecipare, ma tornare con una medaglia sarebbe ancora meglio.
Twitter: GabrieleLippi1