A Buenos Aires le italiane chiudono settime e dicono addio a Rio. Vince la Romania sulla Russia. Terza l’Estonia.
Quello che solamente un anno fa sembrava impossibile, purtroppo si è materializzato. Dal sogno all’incubo, un viaggio durato esattamente 365 giorni per le ragazze della spada femminile. Da Buenos Aires a Buenos Aires, dalla Romania allora perdente nell’atto finale che consacrò il quartetto azzurro, alla Russia che oggi ne ha spento definitivamente il sogno olimpico. Sul 45-38 della Kolobova naufraga definitivamente la possibilità di vedere il quartetto italiano in gara a Rio, e l’amarezza non può che essere tanta.
Innanzitutto perché nemmeno il più inguaribile dei pessimisti avrebbe potuto pensare a una conclusione così. In secondo luogo perché l’Italia perde una potenziale medaglia ai prossimi giochi. Difficile pensarlo se si esaminano gli ultimi risultati, ma non era un teoria campata in aria di questi tempi nel 2015, quando sette podi di fila avevano lanciato in orbita il quartetto azzurro. Le hanno provate tutte Rossella Fiamingo e compagne per provare a raddrizzare un cammino fattosi improvvisamente impervio dopo Mosca, anche chiudersi in ritiro permanente a Formia al fine di riuscire a trovare la giusta soluzione. Tutto inutile, tutto vano: la gara di Barcellona, chiusa al sesto posto, aveva tenuto in vita ancora le ragazze ma di fatto sarebbe servito un vero e proprio miracolo per ribaltare un pronostico che pareva ormai scritto.
Eppure oggi l’inizio è stato incoraggiante: con Rossella Fiamingo in panchina – molto probabilmente non al top dopo il problema di ieri che aveva già pregiudicato la prova individuale – Bianca Del Carretto, Francesca Boscarelli e Mara Navarria si prendono una netta vittoria sul Giappone per 44-32, ma soprattutto tengono testa fino all’ultima frazione alla fortissima Russia, con le azzurre che lanciano in ultima frazione Mara Navarria con il punteggio che recita 30 -30. Decisiva, purtroppo, è il parzialone che la straripante Kolobova – già vincitrice ieri – infligge alla friulana: 15-8 e discorso chiuso. Perchè nel frattempo, l’Estonia batte la Corea e, soprattutto, l’Ucraina batte la Cina: è la pietra tombale sul sogno azzurro. A Rio ci va l’Ucraina, con Yana Shemyakina che potrà così difendere l’oro di Londra, così come la Francia, che artiglia in extremis l’ultimo posto a disposizione malgrado l’uscita al primo turno.
Perso il treno a squadre, l’Italia potrò contare solo su un’atleta per la prova individuale. Al momento il ranking individuale premierebbe Rossella Fiamingo, ma tutto si deciderà a Budapest fra lei e Mara Navarria. Che rischia seriamente di veder vanificato l’ottimo scorcio di stagione, mentre non ci sarà una nuova chance olimpica per Bianca Del Carretto e Francesca Boscarelli. Il settimo posto di oggi, figlio della sconfitta contro la Cina e della vittoria contro la Corea nei tabelloni per lo posizioni di rincalzo, lascia molto amaro in bocca. E, soprattutto, spazio a riflessioni per capire cosa si è rotto in un meccanismo che alla vigilia dei Mondiali sembrava perfetto e che invece si è inceppato proprio sul più bello.
La cronaca della gara tramanda della vittoria della Romania sulla Russia, mentre l’Estonia batte l’Ucraina per il terzo gradino del podio. Ma ormai per Yana Shemyakina e socie, la missione era compiuta.
Twitter: agenna85
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma