Il quartetto del fioretto maschile battuto in finale dalla Russia. Settimo posto per spadisti e sciabolatrici.
Troppo forte per tutti la Russia dei fratelli Borodachev. Anche per la sin lì ottima Italia, che già dal primo assalto di giornata aveva fatto la voce grossa apponendo forte e chiara la sua candidatura per il trono d’Europa nel fioretto maschile Cadetti. Alla fine arriva una bella medaglia d’argento per Tommaso Marini, Filippo Mariotti, Matteo Resegotti e Pietro Velluti, quest’ultimo già arrivato a un passo dalla gioia individuale.
Il 45-25 in favore dei russi (Bogdan Barmakov, Anton Borodachev, Kirili Borodachev, Vladislav Milnykov) è punteggio decisamente troppo severo, ma rispecchia appieno l’andamento del match: fatta eccezione per il primo assalto portato a casa da Filippo Marini per 5-4, il resto del match ha visto costantemente allargarsi la forbice in favore dei russi, bravi a portare a casa ogni frazione e a incanalare così a loro favore la finalissima. Peccato, perché fino a quel momento la condotta di gara della squadra italiana era stata notevole, con le vittorie nette su Olanda agli ottavi, Romania ai quarti e Germania – terza a fine giornata – in semifinale, tutte battute con largo scarto sotto lo striscione del traguardo. Ma, risultato a parte, resta la bella prova dei quattro azzurrini e il macinato raccolto di una settima medaglia complessiva che proietta l’Italia ancora più saldamente in testa al medagliere dell’Europeo Cadetti.
Detto dell’argento italiano, c’è da celebrare la vera protagonista di giornata, ovvero l’Ungheria, che fa man bassa di ori grazie alla vittoria degli spadisti, bissata un’oretta più tardi dalle sciabolatrici (Dorottya Berczy, Greta Koos, Bianka Kern, Lisa Pusztai). Un vero e proprio dominio per queste ultime, che dopo la tripletta – con poker sfiorato – nella prova individuale, sbaraglia la concorrenza anche nella prova a squadre. La finale contro la Francia (Pauline Conscience, Anne Laporte, Sara Noutcha, Ann Poupinet) è di fatto un monologo magiaro senza che le avversarie abbiano possibilità di replica, come attesta il 45-31 finale. Terzo posto per la Russia, che nella finalina per il bronzo si aggiudica il derby contro l’Ucraina. Settimo posto finale per l’Italia (Giulia Arpino, Beatrice Dalla Vecchia, Ludovica Ferrari, Sophia Serafino), che dopo essere uscite ai quarti per mano della Russia, certificano il loro piazzamento dopo la sconfitta con la Germania (45-33) e la vittoria contro la Grecia (45-14).
C’è invece Israele – pilotato dal fresco campione Europeo all’individuale Stanislav Galper – a contendere la medaglia all’Ungheria nella spada maschile. Dopo un avvio sonnacchioso (1-1 il primo parziale) ci pensa subito David Nagy a instradare verso l’Ungheria le sorti dell’assalto, con un parziale di 9-4 che scava il solco che poi si rivelerà decisivo. Perché da quel momento in poi, l’Ungheria condurrà le danze, aumentando lentamente ma inesorabilmente il proprio vantaggio fino a chiudere sul 45-35. Al terzo posto chiude la Russia, mentre per l’Italia (Luca Diliberto, Daniel De Mola, Marco Molluso, Alessio Preziosi) la caccia alle medaglie si ferma ai quarti di finale, sconfitti per 45-41 dalla Polonia. La successiva sconfitta contro la Francia (43-42) e la vittoria sull’Estonia (45-38) han sancito il settimo posto finale degli azzurri.
Domani chiusura del programma dedicato ai Cadetti, con le prove a squadre di fioretto e spada femminile oltre a quella di sciabola al maschile. All’individuale l’Italia ha raccolto molto, le pedane domani diranno se anche a squadre i rapporti di forza saranno confermati.
Twitter: agenna85
Fotografia Augusto Bizzi per Federscherma