Oro, argento e bronzo, l’Italia dei Cadetti va in doppia cifra

Scherma- Europei Cadetti, i precedenti a Novi Sad datati 2007 e 2016

Volano le spadiste, che bissano il titolo. Argento per i ragazzi della sciabola, terzo posto per le fiorettiste. 

 

Un tris per concludere alla grande il programma di gare dedicate ai Cadetti. Un tris che porta a dieci il totale, sorpasso attuato rispetto al bottino dell’anno scorso a Maribor. Una medaglia per colore: oro per le spadiste – come l’anno scorso a Maribor – argento per gli sciabolatori e bronzo per le fiorettiste.

Due ori in due gare e un doppio back to back. Non si potrà di certo lamentare Federica Isola di questo suo Europeo 2016, che fra l’altro ha vissuto solo per metà dovendo prender parte ancora alle prove della categoria Giovani. Assieme ad Alessandra Bozza e Beatrice Cagnin (con Lara Pasin oggi riserva per tutto il corso della gara) costituisce un cocktail micidiale che, a fine giornata, scrive un’altra pagina di storia di questo baby Dream Team. Capace sì di vitttorie nette (45-27 all’Austria nel debutto) ma anche di stringere i denti per piegare alla propria volontà avversarie coriacee: è accaduto con Israele ai quarti e Romania – poi terza a fine giornata dopo essersi imposta nella finalina sulla Germania –  in semifinale, rimaste attaccate fino all’ultimo alla scia delle azzurre prima di dover alzare bandiera bianca. Alla resa dei conti finale si presenta la solita Russia, che tiene il match in equilibrio fino all’alba della terza e decisiva tornata di assalti. Il punto di rottura: Beatrice Cagnin si infila nella crepa (3-1 a Murtazaeva), Alessandra Bozza la allarga (5-1 a Shichkina), Federica Isola deborda e vola verso il traguardo sul 45-32, prima di lasciarsi travolgere dalla gioia delle compagne e festeggiare tutte assieme con un bello zompo di gioia a favore di fotocamera.

Si chiude invece al secondo posto la bella cavalcata degli sciabolatori Alberto Fornasir, Giacomo Mignuzzi, Matteo Neri e Stefano Stigliano. A battere in finale gli azzurri c’è la solita Russia, con la quale ne nasce un match combattuto e spettacolare, che però Vladislav Pozdnyakov e compagni indirizzino quasi subito dalla loro parte con due belle frazioni a cavallo fra la quarta e la quinta, da cui escono con un solido +8. Matteo Neri prova a riaprire la contesa, ma alla fine il tabellino recita 45-38 Russia. Sul terzo gradino del podio ci sale invece la Francia, battuta dall’Italia in semifinale in una gara che ha visto gli azzurri battere anche due scuole importanti come Ucraina e Ungheria nel corso di un cammino che, fin dalle prime battute, si è rivelato tutt’altro che agevole. E che rende ancora più prestigiosa questa medaglia.

Niente bis dorato, invece, per Serena Rossini. Per lei e le sue compagne di squadre (Arianna Pappone, Lara Bertola e Martina Favaretto), infatti, è arrivata la medaglia di bronzo, maturata al termine della finalina vinto 45-38 contro la Polonia. Dopo aver agilmente superato le padrone di casa della Serbia (45-8) e la Gran Bretagna (45-16), le fiorettiste azzurre hanno trovato nella solita Russia uno scoglio oggi insormontabile. Tanto equilibrio fino alla fine, al punto che decisive si sono rivelate le due stoccata di vantaggio con cui Anna Udovichenko si è presentata ai blocchi dell’ultima frazione: l’8-7 in suo favore (contro Serena Rossini) fissa il punteggio sul 45-42 e lancia le compagne alla finalissima. Dove ad attenderle c’è la Germania, senza Leonie Ebert per l’atto finale: finisce 35-34 per le russe, grazie al guizzo della solita Udovichenko nel minuto supplementare.

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Fotografia Augusto Bizzi per Federscherma

 
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