A Roma presentata la delegazione azzurra per i Mondiali Cadetti e Giovani a Bourges.
Un presente luminoso per costruire un futuro ricco di soddisfazioni. Roma continua a coltivare il suo sogno olimpico per l’edizione del 2024, mentre con molta calma le varie federazioni cominciano a porre le basi per non farsi trovare impreparati. Non fa eccezione la Federscherma, che oggi ha presentato quella che si auspica possa essere la “generazione 2024”, ovvero quel gruppo di atleti oggi Cadetti o Under 20 e che fra otto anni potrebbero essere protagonisti sulle pedane olimpiche. Ragazze e ragazzi che han brillato ai recenti Europei di Novi Sad e che si apprestano a rappresentare i colori italiani a Bourges, dove dall’1 al 10 aprile sono in programma i Mondiali di categoria.
E proprio la delegazione in procinto di partire per la Francia è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso la sede del Comitato di Candidatura Roma 2024 al Foro Italico, alla presenza dei medagliati individuali di Novi Sad ma anche e soprattutto del Presidente del Coni Giovanni Malagò, della Coordinatrice generale del Comitato Roma2024, Diana Bianchedi, del Segretario generale CONI, Roberto Fabbricini e dei rappresentanti dei Gruppi sportivi militari. Ad aprire gli interventi è stato il presidente della Federazione Scherma Giorgio Scarsi, il quale ha ricordato come sia necessario iniziare fin da subito a costruire gli atleti se si vuol farsi trovare pronti nel momento di raccogliere quanto seminato. Del resto, fare bene ai Mondiali Giovanini è quasi sempre antipasto di successo nella carriera futura. Lo dimostrano i numeri e le statistiche, che mettono in luce come molti degli atleti che han portato a casa una medaglia a un mondiale giovanile otto prima di un’edizione olimpica, hanno trovato poi un posto al sole a Cinque Cerchi. E chissà che gli esempi di Valentina Vezzali, Arianna Errigo, Andre Cassarà, Luigi Samele – solo per citare alcuni esempi – non possano essere da stimolo e da viatico ai ragazzi che saranno in pedana ad aprile.
Gli interventi di Diana Bianchedi e di Roberto Fabbricini hanno poi preceduto quello conclusivo di Giovanni Malagò, che non ha mancato di sottolineare il ruolo fondamentale della scherma come serbatoio di medaglie olimpiche: «La scherma ha sempre regalato all’Italia soddisfazioni e medaglie – ha sottolineato il vertice dello sport italiano -. Mentalmente questi ragazzi e queste ragazze hanno qualcosa in più. Vincere non è affatto scontato, così come avere successo anche dopo il ritiro, come capitato a tanti schermidori italiani: non può essere un caso, c’è un valore aggiunto dietro ai trionfi in pedana. Voi siete i nostri ambasciatori». Quindi lo stesso Malagò ha dato ai ragazzi un cappellino e una tshirt di Roma 2024, investendo i giovani schermidori del ruolo di ambasciatore del sgono Roma 2024.
Twitter: agenna85
Fotografia Federscherma