Occhiuzzi chiude terzo a Seoul e si qualifica per Rio. Curatoli out nei 32. Al femminile vince la Egorian.
Il campione si vede nei momenti decisivi. Quando oltre agli avversari, bisogna battere le insicurezze. Diego Occhiuzzi ha rischiato di non partire per Rio de Janeiro, di non poter difendere l’argento conquistato a Londra 2012. Ha rischiato di esser superato da un ragazzo di 21 anni senza niente da perdere e tutto da guadagnare. Ma quando ha dovuto piazzare l’affondo decisivo, all’ultima gara di qualificazione, è stato il più freddo e bravo.
Lo sciabolatore napoletano esce da Seoul con il pass per i Giochi un terzo posto, un podio che ritorna dopo oltre un anno di astinenza (l’ultima volta era stata a New York, il 13 dicembre 2014). E per arrivare così in alto ha dovuto affrontare un percorso pieno di ostacoli: il connazionale Riccardo Nuccio, battuto 15-7 nel tabellone dei 64; il bielorusso Aleksander Buikevich, sconfitto 15-10 nei 32; il britannico James Honeybone, eliminato con un 15-13 negli ottavi; il russo Kamil Ibragimov, superato 15-13 ai quarti.
A fermare la corsa di Occhiuzzi è stato un ottimo Mojtaba Abedini (15-12 il punteggio), primo iraniano a centrare una finale di Coppa del Mondo prima di accontentarsi del secondo posto arrendendosi allo statunitense Eli Dershwitz. A 21 anni ancora da compiere, il giovanissimo sciabolatore campione del Mondo under 20 a Tashkent 2015 centra la sua prima vittoria tra i grandi, confermando di essere un talento purissimo e di poter sorprendere anche ai Giochi Olimpici. A completare il podio il russo Nikoay Kovalev.
Il sogno di Luca Curatoli si è invece infranto al secondo assalto di giornata, nel tabellone dei 32, con la sconfitta per 15-14 contro il tedesco Matyas Szabo. Allo stesso turno si sono fermati Luigi Samele (15-11 contro Max Hartung) e Giovanni Repetti, che dopo aver superato nei 64 Aldo Montano (15-13) si è dovuto arrendere 15-12 in un altro derby con Alberto Pellegrini. Quest’ultimo è uscito nei 16, sconfitto 15-13 da Ibragimov. Eliminati nei 64 anche Luigi Miracco (15-13 da Nicolas Rousset), Gabriele Foschini (15-9 da Dershwitz) e Fabrizio Marino (15-6 con Vincent Anstett).
- Yana Egorian, vincitrice del Gp di sciabola femminile di Seoul.
Nessuna gioia nella gara femmile, dove la migliore delle italiane è stata Rossella Gregorio, uscita agli ottavi di finale per mano della vincitrice di giornata, Yana Egorian. Giornata straordinaria per la russa, che in semifinale si è aggiudicata il derby con la più esperta connazionale Sofya Velikaya (15-12) e in finale si è imposta 15-10 sulla coreana Seo Jiyeon. Sul terzo gradino del podio anche la greca Vassiliki Vougiouka. Nelle otto anche due giovanissime che continuano a segnalarsi con risultati di ottimo livello: la francese Manon Brunet e l’ungherese Anna Marton.
Fuori nelle 32 Irene Vecchi (15-11 contro una Olga Kharlan uscita nel turno successivo contro Seo) e Loreta Gulotta (15-2 contro Kim Jiyeon dopo aver fatto suo per 15-12 il derby del primo turno contro Sofia Ciaraglia). Nelle 64, oltre alla Ciaraglia, si sono fermate Caterina Navarria (15-12 dalla Brunet), Lucrezia Sinigaglia (15-8 da Ibtihaj Muhammad) e Chiara Mormile (15-4 da Olga Kharlan).
Twitter: GabrieleLippi1