Yana Egorian, una stella sempre più luminosa

A Seul ha centrato la seconda vittoria in Coppa del Mondo. E continua la sua ascesa fre le big della sciabola. 

 

Una stagione sin qui stellare e la netta sensazione che il meglio per lei debba ancora venire. Archiviato il duopolio Velikaya – Kharlan che ha tenuto in piedi l’intera passata stagione, un vento nuovo sembra sferzare sulla sciabola femminile. Certo, la Zarina Sofya è ancora lì a presidiare il regno, malgrado ancora non abbia vinto una prova in questa stagione, così come la bionda d’Ucraina ha piazzato la sua zampata in Belgio. A loro si sono poi unite, nella spartizione del banchetto, anche Mariel Zagunis – 2 successi – la cinese Shen Chen e, soprattutto, Yana Egorian.

Ventitrè anni, armena di nascita – cognome e tratti somatici non fanno nulla per nasconderne l’origine caucasica – russa per adozione, sin da quando a sei anni fece armi e bagagli per trasferirsi a Khimki, sobborgo di quella gigantesca megalopoli che è la capitale Mosca, sito sulla strada che collega la stessa Capitale a uno dei suoi principali aeroporti, quello di Sheremetevo. Quindi l’inizio dell’attività schermistica, seguita dal Maestro Sergei Semin. Talento precocissimo, mette a referto le prime vittorie nel 2010, quando nell’edizione inaugurale delle Olimpiadi Giovanili, trionfa nella prova di sciabola. Splendida poi la carriera a livello Under 20: in tre stagioni, colleziona quattro vittorie in Coppa del Mondo, chiudendo il suo percorso al numero uno del ranking di categoria e vincendo il Mondiale battendo in finale Caterina Navarria, mentre sul podio chiusero Martina Petraglia e un’altra delle protagoniste giovani più in forma, ovvero l’ungherese Anna Marton.

Viste le premesse, non deve stupire che anche l’impatto nella categoria Assoluti sia di quelli dirompenti: già nel 2011, in un assaggio di Coppa del Mondo, va a podio a Istanbul, a soli diciotto anni. Due anni dopo, al primo vero anno fra le “grandi” si prende subito il posto in squadra, va a podio a Chicago, e assieme alle compagne si prendere un oro Eurpeo a Zagabria e un amaro argento a iridato a Budapest. E ancora, il bronzo individuale a Mosca e il pieno di medaglie nella stagione perfetta di Sofya Velikaya e delle ragazze della sciabola russa. Ma è quest’anno che la ventitreenne di Erevan pare essere esplosa definitivamente: a Orleans è arrivata la prima vittoria in Coppa del Mondo, dove ha dato una bella lezione a una delle migliori Olga Kharlan della stagione, quindi si è ripetuta due giorni fa a Seul nella prova Grand Prix, chiudendo in gloria dopo aver battuto Yijeon Seo. Ma, soprattutto, dopo aver inflitto in semifinale a Sofya Velikaya la terza sconfitta in altrettanti incroci. Senza dimenticare il secondo posto di Sint Niklaas, dove ha subito la rivincita della Kharlan.Il tutto al netto di un unico vero passo falso, ovvero la gara di Atene dove è stata stesa al primo turno. Numeri che certificano – se mai ce ne fosse bisogno- la qualità di questa ragazza, di cui se ne parla gran bene fin da quando era giovane, e che ora è arrivata a essere la numero due del Mondo.

Mancina, ottima tecnica – sebbene Kharlan e Velikaya rimangano a nostro avviso un pelino superiori sotto questo aspetto – la Egorian ha il suo vero punto forte nel carattere di ferro, che fa di lei una delle più feroci lottatrici del circuito. E adesso che pare essere lanciata, difficilmente vorrà fermarsi, anzi. Se dovesse continuare su questi binari, potrebbe diventare una cliente molto pericolosa a Rio, e avere tutte le carte in regola per poter aspirare al bersaglio grosso.

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Fotografia Augusto Bizzi per Federscherma
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