Bourges, l’Italia riparte da quota 12

Tante furono le medaglie vinte ai Mondiali Cadetti e Giovani 2015. Dominio a squadre fra gli Under 20.

 

L’urlo in ginocchio di Alice Clerici, lo sprint da brividi di Erica Cipressa all’ultima stoccata su Sabrina Massialas; e, ancora, l’acuto finale di una splendida Sofia Ciaraglia e la firma di Francesco Ingargiola a griffare la risposta dei maschi al dominio totale imposto dalla ragazze. Instagram randomici di emozioni iridate, pagine scritte esattamente un anno fa sulle pedane di Tashkent, sede dell’ultima edizione sin qui disputata dei Campionati Mondiali Cadetti e Giovani.

Domani la caccia al tesoro riparte, con alcuni volti nuovi e altri che sono pronti a lasciare il segno nell’ultimo anno da Junior prima di fare il grande salto. Si riparte dalle 12 medaglie conquistate in Uzbekistan, cinque firmate dai Cadetti, le restante dagli Under 20. Che dopo aver conquistato un solo oro nelle prove individuali – quello firmato da Rosatelli su Ingargiola nel fioretto maschile – hanno fatto il pieno nelle prove a squadre. En plein nelle gare femminili, con gli ori di fiorettiste (Elisabetta Bianchin, Claudia Borella, Erica Cipressa, Camilla Rivano), sciabolatrici (Sofia Ciaraglia, Rebecca Gargano, Chiara Mormile, Eloisa Passaro) e spadiste (Alice Clerici, Eleonora De Marchi, Nicol Foietta, Roberta Marzani), a cui si è aggiunto l’acuto dei fiorettisti (Tommaso Ciuti, Lorenzo Francella, Francesco Ingargiola, Damiano Rosatelli): un dominio pressoché assoluto, peccato solo per i ragazzi di spada e sciabola rimasti fuori dalla zona podio.

A completare il medagliere dei Giovani, il già citato argento di Francesco Ingargiola, battuto da un Damiano Rosatelli lanciato verso la sua stagione perfetta che gli avrebbe alla fine portato in dote il triplete di titoli di categoria, e quello di Francesco Bonsanto nella sciabola maschile. Quel giorno a vincere fu Eli Dershwitz, che esattamente un anno dopo avrebbe centrato la sua prima vittoria in Coppa del Mondo Senior, a Seul, nel Grand Prix di fine qualificazione olimpica.

Nessun oro fra i Cadetti, ma due argenti e tre bronzi. Lucia Lucarini, che aveva dominato nell’arco dell’intera stagione internazionale, ha dovuto alzare bandiera bianca solo di fronte alla russa Tatiana Nikitna, mentre Serena Rossini ha ceduto all’ultima stoccata alla tedesca Leonie Ebert: un duello, quello fra le due stelle più luminose del fioretto giovanile, destinata a rivivere a Bourges, dopo che l’incrocio nella semifinale europea aveva già regalato alla marchigiana una bella fetta di rivincita, un 15-5 senza possibilità di appello. Ma domani – le fiorettiste saranno le prime a scendere in pedana assieme agli sciabolatori – c’è la possibilità del redde rationem finale. Fra i medagliati di bronzo dell’anno scorso, sarà il solo Matteo Neri che avrà la possibilità di difendere e – perché no – migliorare il piazzamento di Tashkent: perché Alberto Arpino quest’anno non ci sarà, mentre Eleonora De Marchi, allora campionessa in carica e fra le favorite della competizione, è salita di categoria e proverà la caccia grossa nella gara Giovani.

Riparte quindi da qui la giovane Italia della scherma. Il coefficiente di difficoltà della sfide aumenta, con i pericoli che arrivano da Stati Uniti e Oriente che si aggiungono alle sfide ormai classiche contro Russia, Germania e Francia, con gli atleti di casa che vorranno ben figurare di fronte al proprio pubblico. Per affrontarle al meglio, la scherma azzurra si aggrappa alle sue certezze: la forma sin qui smagliante di Serena Rossini, il talento delle baby spadiste, la voglia matta di atleti come Francesco Ingargiola, Tommaso Ciuti, Alice Clerici, Roberta Marzani ed Erica Cipressa – solo per fare alcuni esempi – di lasciare il segno alla loro ultima gara in questa categoria. Ma anche alla forza e alla tradizione di una scuola, quella italiana, che fin dai primordi della scherma sforna talenti in quantità pressoché infinita. E i 42 atleti presenti in Francia sono pronti per darne l’ennesima dimostrazione.

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Fotografia Augusto Bizzi per Federscherma
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