La squadra mista azzurra chiude con il bronzo

Terzo posto per l’Italia nella prova a squadre mista Cadetti. Oro per gli Usa sulla Russia.

 

Una medaglia di bronzo per mettere la più classica delle ciliegine sulla torta. L’Italia dei Cadetti chiude così la sua spedizione Mondiale con otto medaglie all’attivo, di cui tre d’oro, e lo fa battendo nella finalina della sperimentale prova a squadre mista l’Ungheria con il punteggio di 60-50. L’oro va agli Usa, che danno vita a un palpitante testa a testa con la Russia, alla fine battuta per 60 – 58.

La spada in apertura, la sciabola in mezzo, il fioretto per decidere le sorti di ogni assalto. Questo il format della prova a squadre mista, una sorta di lunga staffetta con il traguardo fissato a quota 60 stoccate. Sei tiratori per squadra, tre ragazze e tre ragazzi, in manches al meglio delle 10 stoccate. Una formula tutto sommato azzeccata, perché ne escono gare combattute e incerte fino alla fine, con continui parziali e controparziali a rimettere ogni volta in discussione risultati che sembravano acquisiti. Il “triumvirato” azzurro Cipressa- Cuomo – Sirovich assembla a una formazione ad alto tasso di medaglie: nella spada ci sono la fresca campionessa del Mondo Alessandra Bozza e la medaglia d’argento Gianpaolo Buzzacchino, nella sciabola largo a Matteo Neri – anch’egli iridato – e Giulia Arpino, la migliore delle azzurre nella gara di sabato, mentre le due frazioni di fioretto sono affidate a Tommaso Marini e Lara Bertola.

Doppiata nel punteggio la Gran Bretagna (60-30) agli ottavi e battuto il Giappone ai quarti, l’Italia trova in semifinale la Russia. Ed è qui che forse si consuma il maggior rammarico per l’Italia: perché il passaggio a vuoto di Giulia Arpino nella frazione di sciabola femminile sembra sancire la condanna anticipata alla finale per il bronzo, ma riportare il tutto in equilibrio ci pensano Tommaso Marini e, soprattutto, Lara Bertola: la torinese è brava a rosicchiare certezze e punti alla Sunduchkova, che già ai quarti con la Francia aveva subito un parzialone da Alice Recher salvando comunque il risultato. Messa sotto pressione la russa – che si infortuna anche nel corso dell’assalto – vacilla, mentre la Bertola dall’altra parte risale vigorosa fino a impattare sul 56 pare. La russa a terra in preda allo sconforto e l’esultanza dell’azzurra sono l’Instagram di quel momento della gara, tutta da decidere al minuto supplementare. Dove l’inerzia psicologica è tutta per l’Italia, ma chi trova il guizzo è la Sunduchkova, che firma il 57-56 e manda i compagni all’assalto dell’oro. Agli azzurri altro non resta che una medaglia di bronzo da contendere all’Ungheria: missione compiuta, per 60-50 e con ancora una volta la firma finale del duo di fiorettisti, con Marini che avvia la rimonta e Lara Bertola che chiude i conti.

L’oro va agli Stati Uniti, al termine di una finale decisamente spettacolare e incerta fino all’ultimo: il punteggio basso delle due frazioni di spada – che chiudono sul 10-10 – costringono agli straordinari gli sciabolatori, con Erwinn Cai che taglia per primo il traguardo delle 30 stoccate. Ma, come detto, anche quando un incontro sembrava ben indirizzato, ecco il controparziale che rimette tutto in gioco: merito di Alina Mikhailova, che annichilisce Kara Linder e mette tutto nelle mani dei fiorettisti. Kiril Borodachev, triturato il giorno prima da Geoffrey Tourette, questa volta tiene botta all’avversario e passa la patata bollente alla Sunduchkova. Dall’altra parte gli Usa si affidano a Sylvie Binder, iridata di specialità giusto in apertura di Mondiali: è ed lei firmare il parziale vincente, che fissa il punteggio sul 60-57.

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Fotografia Augusto Bizzi per Federscherma
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