Il fiorettista Tommaso Marini commenta a Pianeta Scherma la sua medaglia di bronzo nella prova individuale Cadetti
Quindici anni e una strada che – in parallelo a quella di Serena Rossini – lo ha portato da Ancona, dove è nato e mosso i primi passi in pedana, a Jesi, dove è maturato e fatto il salto di qualità. Quello necessario per poter sfidare e tenere testa ai migliori coetanei provenienti da tutto il Mondo, fino ad arrivare a un bellissimo bronzo sulle pedane di Bourges. Tommaso Marini torna a casa dalla Francia soddisfatto, ma anche sorpreso per una medaglia che alla vigilia era inattesa: «Un risultato davvero inaspettato per me, perché non pensavo di poter arrivare a podio: mi sono fatto davvero una bella sorpresa! Non pensavo di arrivare così in fondo, al punto che il giorno della gara ho portato con me poche magliette e a un certo punto ho dovuto comprarne altre!».
Sulla gara, questo il suo commento: «Dato che non avevo nulla da perdere e non avevo molte aspettative, fin da subito ho tirato tranquillo e senza pensieri. Ai gironi ne ho persa solo una, poi nelle dirette ho trovato un primo match abbastanza facile, mentre ho sofferto un po’ di più in quello successivo contro il giapponese, perché sono partito in svantaggio anche se poi, grazie ai consigli dei miei Maestri, sono riuscito a ribaltare l’assalto e vincerlo. Lì ho capito che avrei potuto farcela e che non dovevo mollare nulla. L’ottavo di finale è stato meno sofferto, mentre ai quarti avevo una gran voglia di vincere e infatti ho battuto 15-5 l’atleta di Hong Kong. Quello è stato indubbiamente il momento più bello della mia giornata».
Resta un pizzico di rammarico per la semifinale contro Borodachev, al cui esito negativo Tommaso prova a dare una connotazione psicologica: «Non so cosa sia successo, molto probabilmente mi ha tradito l’emozione. Lui è molto forte, ma credo che avrei potuto farcela. Tuttavia, via bene così».
Fotografia Augusto Bizzi per Federscherma