Sciabola maschile, da Rio a Madrid

La capitale spagnola ospita la penultima tappa di Coppa del Mondo di sciabola maschile. Si riparte dopo i Mondiali di Rio a squadre. La presentazione della gara.

 

Dal Brasile alla Spagna, dal Mondiale a squadre che sulle pedane olimpiche ha premiato la Russia di Alexei Yakimenko, al penultimo appuntamento con la Coppa del Mondo, da giocarsi al Pabellon Multiusos di Madrid: è già tempo di tornare in gara per gli sciabolatori, che fra venerdì e domenica rilanceranno le loro sfide in una delle ultime tappe di avvicinamento ai Giochi Olimpici del prossimo agosto.

Chiusi a Seul i discorsi per la qualificazione, si guarda avanti cercando il prestigio della vittoria e, per i big principali indiziati a giocarsi l’oro in Brasile, punti importanti che permettano il miglior piazzamento possibile nel ranking mondiale e, di conseguenza, un tabellone il meno complicato possibile ad agosto. In casa Italia, l’appuntamento coreano ha sancito che sarà Diego Occhiuzzi a fare compagnia ad Aldo Montano nell’avventura a Cinque Cerchi, con l’ottimo Luca Curatoli che ha visto così sfumato – o, più correttamente detto, rimandato – il suo sogno olimpico. Proprio Montano non sarà presente in Spagna, con il fuoriclasse livornese impegnato a rimettersi in sesto dopo l’operazione alla spalla destra: nei giorni scorsi ha già fatto qualche sgambata in pedana – ovviamente senza arma e ancora con il tutore – con i primi di giugno dovrebbe anche tornare ad impugnare la sua amata sciabola.

Apertissima la lotta per il podio: il Grand Prix di Seul ha portato alla ribalta i volti nuovi (perlomeno a quelle altitudini di classifica) di Eli Dershwitz, rampante talento americano, che nel giro di un anno è passato dall’oro Under 20 a Taskent alla vittoria della sua prima tappa di Coppa del Mondo assoluta. A fargli strada nell’atto finale, l’iraniano Mojtaba Abedini, ormai non più una sorpresa: e il quarto posto conquistato ai Mondiali assieme ai compagni di nazionale, è la dimostrazione che laggiù – nella terra culla dell’antica civiltà persiana – si lavora un gran bene. Accanto a loro, i soliti noti: da Alexey Yakimenko ad Aron Szilagyi, passando per i coreani Bongil Gu (vincitore l’anno scorso proprio a Madrid) e Junghwan Kim e il romeno Tiberiu Dolniceanu.

Domenica si chiude con la prova a squadre. Si riparte dalla Russia campione del Mondo e dall’Ungheria nuova capoclassifica davanti alla stessa Russia e agli Stati Uniti. L’Italia, ancora a secco di podi da quando è salita sul tetto del Mondo lo scorso luglio a Mosca, punta per 3/4 sugli uomini che hanno gareggiato a Rio – dove han chiuso al sesto posto – con la sola eccezione di Diego Occhiuzzi, il cui posto viene preso da Alberto Pellegrini. Per il resto confermati Enrico Berrè, Luca Curatoli e Luigi Samele.

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Fotografia Augusto Bizzi per Federscherma

 
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