I campioni del mondo battono i padroni di casa della Francia. Podio per l’Ungheria, Italia eliminata già agli ottavi.
Avrebbero voluto omaggiare l’amico e compagno di mille avventure Ulrich Robeiri – che giusto il giorno prima aveva annunciato la sua decisione di appendere la spada al chiodo – con una vittoria nel Monal, ma alla fine Yannick Borel, Gauthier Grumier, Daniel Jerent e Jean Michel Luceneay, hanno dovuto lasciare il gradino più alto del podio ai campioni del Mondo dell’Ucraina al termine di una finale a lungo equilibrata e decisasi solo nel finale. Sul podio sale anche l’Ungheria di Boczko e Imre, brava a battere nella finalina Israele.
L’ultimo atto si chiude sul 40-38 per Bogdan Nikishin e compagni, che si confermano ai vertici del movimento, spadisti tosti e arcigni, sempre complicati da affrontare. Ai quali basta acquisire un minimo vantaggio per diventare imprendibili. E il racconto della finale non fa altro che confermare il copione, tanto che il break decisivo arriva in avvio del terzo giro di assalti. Karuchenko fra 3-0 su Jerent, ribaltando così la situazione dal 27-28 Francia al 30-28 Ucraina. E, di fatto, le trasmissioni finiscono lì, con Khvorost che aggiunge altri due mattoncini e Nikishin che respinge il tentativo di rimonta di Gauthier Grumie, fino a chiudere i conti sul 40-38 che regala agli iridati di Mosca 2015 la prima vittoria in stagione, il secondo podio di fila dopo quello di Vancouver.
Da questa penultima prova generale di olimpiade – attenzione alla sfida di Torun, che promette scintill e spettacolo – l’Italia torna a casa con un decimo posto. Gli azzurri, privi di Marco Fichera – infortunatosi nella prova individuale e per questo motivo precauzionalmente tenuto a riposo da Sandro Cuomo – e con al suo posto Lorenzo Buzzi, vengono subito battuti negli ottavi di finale da Israele per 40-37. Le vittorie su Russia e Polonia e la successiva sconfitta contro la Repubblica Ceca, hanno poi fissato il piazzamento finale degli azzurri. E ora rotta su Torun, per cercare le giuste sensazioni in vista dell’Appuntamento della vita.
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Fotografia Laurence Masson/FFE/Facebook
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