Europei di scherma, uomini e donne da record

Curiosità, personaggi e statistiche alla vigilia dell’edizione 2016 degli Europei a Torun.

Nessuno come loro a livello continentale, perdipiù con all’orizzonte la possibilità di dare un ulteriore ritocco ai propri record sulle pedane di Torun a partire da lunedì prossimo. Tantissimi i campioni che hanno segnato la storia della competizione continentale. Una graduatoria, quella dei più vincenti di sempre, a forti tinte azzurre ma che è una galleria ricchissima di nomi di prestigio.

E allora, in attesa di vedere se alcuni di loro riusciranno a dare una rinfrescata alle loro statistiche, facciamo un piccolo viaggio fra le curiosità e i numeri dei campionati europei.

Fra gli atleti in attività, è il russo Alexey Yakimenko quello più vincente: per lui cinque edizioni (2006, 2010, 2011, 2012, 2014), a cui vanno aggiunti 4 argenti e 2 bronzi, per un totale di 11 medaglie.
Al femminile, sono la nostra Velentina Vezzali (1998, 1999, 2001, 2009, 2010) e l’ucraina Olga Kharlan (2009, 2011, 2012, 2013, 2014) ad aver vinto cinque medaglie d’oro individuali. Per l’ucraina anche l’onore di essere l’unica, assieme a sua maestà Stanislav Pozdniakov, ad aver vinto quattro edizioni di fila, impresa riuscita al russo a cavallo fra 2001 e 2004. In caso di vittoria a Torun, al club delle quattro vittorie di fila si aggiungerebbe anche la nostra Elisa Di Francisca, dominatrice delle ultime tre edizioni (2013, 2014, e 2015) che si vanno ad aggiungere alla vittoria del 2011.
L’ultima edizione in cui a vincere la gara di sciabola femminile è stata un’atleta che non fosse russa o ucraina, risale al 2004: allora, a Copenaghen, si impose la polacca Alexandra Socha. Da lì solo vittorie per le corazzate dell’est Europa, con la Russia che conduce in questa particolare statistica per 6-5 grazie alle vittorie di Sofya Velikaya (2006, 2008, 2015), Ekaterina Fedorkina (2005, 2007) e Svetlana Kormilytsina (2010). Tutte a firma di Olga Kharlan – vedi sopra – le vittorie ucraine.
Nella spada femminile a squadre, il record è di sei vittorie. A firmarlo la Romania, che in tutte le occasioni ha avuto in squadra Ana Maria Branza (Popescu ora, da sposata). Per lei anche il titolo individuale vinto nel 2013 a Zagabria, quando in finale ebbe la meglio sulla nostra Francesca Quondamcarlo.
Sono 7 le vittorie di fila del “Dream Team” azzurro del fioretto femminile nelle gare a squadre (2009 – 2015). La vittoria russa del 2008 è infatti l’ultima prima del filotto dell’Italia. Che in totale vanta 10 affermazioni complessive, unica squadra in doppia cifra in questa particolare graduatoria.
Montreux 2015: il “Dream Team” del fioretto azzurro festeggia la decima vittoria in una gara a squadre, la settima di fila (Photo: Bizzi)
Sono complessivamente 14 le medaglie d’oro dell’Italia nelle prove individuali di fioretto maschile: a comandanre la graduatoria è Andrea Cassarà (2002, 2005, 2008, 2015), che contestualmente è anche l’atleta ad aver vinto in assoluto più volte la competizione. Seguono Andrea Baldini con 3 affermazioni (2007, 2009, 2010), Salvatore Sanzo (1999, 2000) e Andrea Borella (1981, 1983) con 2 affermazioni ciascuno, un centro anche per Giorgio Avola (2011), Simone Vanni (2001) e Mauro Numa (1982)
Nella spada femminile nessuna atleta che ha vinto il titolo è sin qui riuscita nell’impresa di confermarsi l’anno successivo: riuscirà la russa Violetta Kolobova a infrangere questo tabù, raggiungendo allo stesso tempo la tedesca Imke Duplitzer (1999, 2010) e l’ungherese Ildikò Mincza (1997, 2001) nel club di chi per due volte ha vinto l’oro Europeo?
Otto gli atleti che vantano in bacheca il “treble” Europei (contiamo qui quelli disputati dal 1981 in poi), Mondiali, Olimpiadi a livello individuale: al maschile ci sono riusciti Aldo Montano, Stanislav Podzniakov nella sciabola, e gli spadisti Alexander Pusch e Pavel Kolobkov. Fra le donne, l’impresa è riuscita alla tedesca Britta Heidemann per quanto concerne la spada, mentre nel fioretto hanno completato il loro personale slam di titoli le azzurre Valentina Vezzali ed Elisa Di Francisca e la romena Laurea Badea Carlescu.