Non solo Europei: a Panama i campionati Panamericani

Scattano martedì 21 i campionati continentali della zona americana. Stati Uniti grandi favoriti in tutte le gare.

 

Prendete quanto detto in fase di presentazione dei Campionati Europei di Torun e traslatelo sul continente americano. Edizione numero undici per i Campionati Panamericani di scherma, che da Santiago del Cile – sede dell’edizione 2015 – si spostano verso Panama.

Un torneo, quello riservato alle federazioni del continente Americano, che spesso e volentieri si è trasformato in una sorta di versione itinerante dei Campionati Nazionali degli Stati Uniti: basti pensare, statistiche alla mano, che nelle dieci edizioni sin qui disputate, gli Usa hanno messo a referto un complessivo di 194 medaglie, di cui 85 del metallo più prezioso. Esattamente il doppio del complessivo della nazione ad essi più vicina, ovvero il Canada fermo a quota 92, di cui solamente 12 d’oro. Premesse, queste, dalle quali è facilmente intuibile il filone che con ogni probabilità traccerà la narrazione di questi Panamericani 2016, con gli statunitensi che hanno tutte le carte in regola per l’ennesima man bassa di trofei.

Basta fare un flashback di un solo anno per rendere ancora meglio l’idea: se infatti si eccettuano le prove individuali di spada – griffate dall’ex azzurra Nathalie Moellhausen e dal campione olimpico in carica Ruben Limardo – in tutte le altre gare a risuonare alla fine sono state le note di “The star-spangled banner“, con picchi di dominio assoluto come le triplette messe a segno nelle prove di fioretto maschile, sciabola femminile e sciabola maschile, mentre nel fioretto femminile fu “solo” doppietta grazie a Lee Kiefer e Nicole Ross che chiusero rispettivamente prima e seconda.

Un copione questo che sembra quindi destinato a ripetersi. Le prove di spada rimangono allora le uniche possibilità per intrufolarsi alla festa a Stelle e Strisce, proprio come accaduto lo scorso anno a Moellhausen e Limardo. E, in quella femminile, c’è anche un pezzetto di Italia in gara, perchè per i colori della Repubblica Dominicana gareggerà la bergamasca Elisa Segnini Bocchia. Nelle altre gare, al netto di clamorosi “upset” sempre dietro l’angolo quando si parla di materie non scientifiche come lo sport (si veda ad esempio la vittoria di Maria Belen Perez-Maurice nella sciabola femminile 2014, sinora unica non statunitense a vincere nel regno di Mariel Zagunis), il pronostico sembra delineato e la domanda una sola: chi riuscirà a mettere i bastoni fra le ruote alla corazzata statunitense?

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Fotografia Trefiletti/Bizzi per Federscherma

 

 
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