La Zarina è tornata, poker d’oro per Velikaya

La russa batte la Marton e si laurea per la quarta volta campionessa d’europa. Podio per Kharlan e Lembach

 

Un urlo per dire che c’è anche lei. Per ricordare alle avversarie che malgrado la casella 0 alla voce vittorie stagionali in Coppa del Mondo, la donna che l’anno scorso aveva fatto della sciabola femminile il suo giardino privato di caccia non era di certo andata in vacanza. La Zarina Sonya fa quattro, tante sono le sue vittorie individuali in un campionato Europeo. Lo fa regolando in finale un’ottima Anna Marton – al suo miglio risultato in carriera, ma la ragazza ha talento da vendere e arriverà in alto – ma soprattutto dopo aver battuto in una semifinale che sa di aperitivo olimpico Olga Kharlan.

Con l’oro di oggi, Sofya Velikaya si porta a una sola affermazione proprio della Kharlan – che detiene il record assoluto di vittorie – e prolunga a undici le edizioni consecutive in cui la vittoria ha arriso ad atlete russe o ucraine. E, ultimo ma non proprio ultimo per importanza, ne mette in fila un altro che va a fare compagnia a quello vinto l’anno scorso. Dal canto suo Anna Marton ha provato a spezzare questa catena e ricongiungere il filo che si era spezzato dopo la vittoria di Alexandra Socha nel 2004. L’ungherese si conferma talento di grande spessore, domando Yana Egorian ai quarti di finale, dominando contro Charlotte Lembach (al secondo podio di fila all’Europeo dopo l’argento di Montreux) in semifinale e provando anche la fuga contro la Velikaya in finale. Ma, come già accaduto qualche mese fa a Mosca, l’iniziale vantaggio si rivela effimero e illusorio: perchè quando Sofya sale sul ponte di comando, il finale della storia è già bello e chiaro.

Da dimenticare la gara in casa Italia: Rossella Gregorio incappa in un tabellone infernale, batte di autorità la Dyachenko (15-7) ma poi deve lasciare strada alla Velikaya agli ottavi di finale. Loreta Gulotta e Ilaria Bianco si fermano al tabellone dei 32, la prima battuta in un abrasivo assalto all’ultima stoccata dalla romena Bianca Pascu – per lei ottimo settimo posto finale – la seconda fermata dalla francese Boudiaf. Stop ai 64 per Irene Vecchi, che cede all’ultima stoccata alla bielorussa Kaspiarovich: a frenare la livornese anche il recente problema muscolare che già l’aveva costretta a prendere una piccola precauzione saltando gli Assoluti di Roma. Per tutte le azzurre, ora, l’obiettivo è fare bene la prova a squadre per poi tuffarsi nelle migliore condizioni verso l’obiettivo Olimpico.

 Sciabola femminile individuale – 1. Velikaya (Rus), 2. Marton (Hun), 3. Kharlan (Ukr), 3. Lembach (Fra), 5. Egorian (Rus), 6. Socha (Pol), 7. Pascu (Rou), 8. Garam (Hun)

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Fotografia Augusto Bizzi 
jizzrain.com/vd/2353-video

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