Enrico Berrè: «Non è certo l’Europeo che sognavo»

Le parole di Enrico Berrè a commento della propria prova individuale di sciabola maschile a Torun.

 

Cercherà riscatto sabato nella prova a squadre, Enrico Berrè. Per lo sciabolatore romano, una gara da mandare al più presto nel cassetto di quelle sbagliate e da dimenticare quanto prima: «Beh che dire non l’europeo dei sogni! Ormai archiviamo questa gara, la testa è già a quella a squadre. Quest’anno non abbiamo sin qui ottenuti grandi risultati, per questo ci teniamo a dimostrare che non valiamo quello che le ultime gare hanno mostrato, ma molto di più».

Qundi Berrè passa ad analizzare la sua prova: «La giornata era iniziata bene,  malgrado un girone abbastanza duro  che però superato con 5 vittorie e una sola sconfitta. Un risultato che mi ha dato subito sensazioni positive, perché avevo tirato bene e riuscivo a esprimere la mia scherma. Nei 32 un accoppiamento non semplicissimo con il francese Apithy Sono partito molto male, 6/1 e 8/3 per lui! Ho commesso troppe volte lo stesso errore e lui ha preso un buon margine. Poi però dopo la pausa mi sono riavvicinato punto dopo punto con pazienza e voglia di riprendere un match difficile».

A complicare il cammino di Enrico anche qualche discussa decisione arbitrale, sebbene lo stesso azzurro non voglia aggrapparsi a questo fatto per giustificare la propria sconfitta: «A mio avviso , e a quello della panchina, sono state sbagliate stoccate fondamentali. C’erano almeno 3 stoccate che mi avrebbero riportato a meno 1 da lui e invece lo hanno fatto riscappare a +3. Non sono il tipo che dà la colpa agli arbitri, e mi assumo le responsabilità di esser partito così male; ma se quelle stoccate fossero state giudicate nel modo giusto, forse, ora starei commentando un’altra gara! Sottolineo il forse perché la maggior parte del demerito non può che essere mio».

Ha collaborato Alessandro Gennari

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Fotografia Augusto Bizzi 

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