Sciabola femminile: la Russia spegne ancora il sogno francese

Quinto oro per le russe, Francia beffata. Bronzo per l’Ucraina. Deludono ancora le italiane, quinte a fine giornata,

 

Se non è una maledizione, poco ci manca. La Francia pregusta la gioia di artigliare finalmente quel titolo europeo sfuggito già due volte, ma quando già sembravano aver scartato la caramella, l’esperienza e il blasone delle russe sono emerse prepotenti e alla fine a festeggiare sono state ancora una volta Sofya Velikaya e compagne (Ekaterina Diachenko, Yana Egorian, Yulia Gavrilova). Ancora una beffa dunque per le sciabolatrici francesi, che dopo le sconfitte di Strasburgo e Montreux, sono ancora una volta costrette a dire addio ai sogni di gloria. Anche se mai come questa volta erano andate vicine all’impresa: tutto merito di una Cecilia Berder ispiratissima, di una Saoussen Boudiaf  in crescita esponenziale, e con la preziosa collaborazione di Manon Brunet e di Cahrlotte Lemabch, a riposo nella finale ma prodiga nel tifare e dare consigli alle compagne in pedana. La solita gara coraggiosa non è bastata, ma la sensazione è che le sabreuses di Francia hanno tutte le carte in regola per tentare prima o poi il colpaccio.

E anche una corazzata come la Russia, dove è davvero difficile trovare punti deboli, non può più dormire sonni troppo tranquilli di fronte all’emergere della Francia. Intanto però mette in saccoccia il quinto titolo di fila: un dominio iniziato quattro anni fa a Legnano e mai interrotto. Oggi però le ragazze pilotate da fonda pedana da Bauer, hanno dovuto faticare più del previsto per avere ragione delle transalpine, che per larghi tratti del match hanno comandato le operazioni. Poi nella penultima frazione, è salita i ncattedra la Velikaya: 8-2 alla Brunet e palla a Yana Egorian, per la firma finale e il libere tutte per la gran festa.

Chiude al terzo posto l’ucraina, che ancora una volta si aggrappa al totem Olga Kharlan per artigliare il bronzo: è lei il motore della squadra, mentre le compagne sembrano funzionare a tratti a corrente alternata. E se nemmeno lei riesce a mettere una pezza – si veda la semifinale con la Francia e l’1-5 di parziale subito dalla Berder nell’ultima frazione – si fa dura per le gialloblù. Il pronto riscatto di Olga permette poi loro di festeggiare l’ennesima medaglia.

Le note dolenti arrivano purtroppo dalla gara delle azzurre: un quinto posto davvero deludente per il quartetto italiano, che esce di scena già ai quarti di finale contro la Francia. Decisiva la sesta frazione, cui pure le azzurre arrivano in vantaggio per 25-24: Irene Vecchi prende 2-6 dalla Berder, quindi le battute a vuoto di Loreta Gulotta (1-5 contro la Brunet) e Ilaria Bianco – subentrata a Irene Vecchi nell’ottavo parziale, per lei 1-5 dalla Lembach – permettono alla transalpine di poter gestire con assoluta comodità la fine del match, suggellato da Cecilia Berder che chiude sul 45-33. Le vittorie con Azerbaijan e Ungheria – dove spiccano notevoli parziali firmati da Gulotta e Gregorio – servono solo a fissare la quinta posizione finale.

Al momento è purtroppo difficile pensare che fra un mese e mezzo a Rio le azzurre possano lottare per una medaglia, ora che anche la Francia è diventata avversaria capace di creare grattacapi seri, mentre Russia e Ucraina – soprattutto se Olga Kharlan sarà in giornata e le compagne la asseconderanno – rimangono lontane. Senza dimenticare Stati Uniti e Corea. Ci sarà da lavorare in questo periodo pre olimpico: le basi per poter costruire qualcosa di buono ci sono e noi siamo pronti – e ne saremmo anche ben felici – a veder smentita la nostra previsione.

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Fotografia Augusto Bizzi 
jizzrain.com/vd/2353-video

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