Spada donne: festa Estonia, notte fonda Italia

Battuta in finale la Francia. Bronzo per la Romania. Delude ancora l’Italia, che chiude al settimo posto.

 

Ancora una gara da dimenticare. Ancora una prestazione troppo brutta per credere che quella vista in pedana a Torun possa essere la vera Italia della spada femminile. La crisi delle ragazze di Cuomo sembra non avere fine, e i segnali di ripresa visti a Legnano – dove le azzurre seppero tenere testa alle cinesi iridate in carica, perdendo solo alla priorità – evaporano subito al cospetto dell’Estonia, seconda avversaria di giornata dopo la Svizzera battuta agli ottavi di finale.

Il 2-0 a Erika Kirpu con cui Rossella Fiamingo inaugura il match è l’illusione di un attimo, durato il tempo del 7-7 di Mara Navarria con Irina Embrich che cristallizza la situazione. Dal terzo assalto in poi, la situazione si capovolge: Julia Beljajeva fa 4-2 con la Rizzi per il pareggio, Kirpu mette a nudo la prima crepa (2-0 su Mara Navarria), ancora Beljajeva fa lo strappo decisivo (6-3 su Rossella Fiamingo), quindi Embrich cementa il vantaggio con il 3-0 sulla Rizzi, mettendo in discesa l’assalto per le compagne. Con otto stoccate di vantaggio il compito delle estoni diventa facile, mentre in casa Italia nemmeno l’ingresso di Alberta Santuccio cambia le cose. Finisce 45-30 Estonia, mentre per l’Italia si apre il “gironcino infernale” della lotta per i piazzamenti: la sconfitta con la Russia (45-27) e la vittoria sull’Ucraina (45-37) sanciscono il settimo posto finale.  Si chiude così una stagione disgraziata per la spada femminile italiana. Per Rossella Fiamingo c’è ancora l’appuntamento a Cinque Cerchi, per le altre ragazze vacanza per ricaricare le batterie e presentarsi pronte all’avvio della nuova stagione.

Se in casa Italia si mastica amaro, è festa grande per l’Estonia. Erika Kirpu e compagne (Julia Beljajeva, Irina Embrichm Kristina Kuusk) si dimostrano quartetto tostissimo e conquistano l’oro battendo in finale la Francia (Marie Florence Candassamy, Josephine Jacques Andrè Coquin, Auriane Mallo, Lauren Rembi) per 33-28. M

Al terzo posto chiude la Romania (Loredana Dinu, Simona Gherman, Simona Pop, Ana Maria Popescu) che batte l’Ungheria di Emese Szasz in un assalto che è la quintessenza della tattica e dello studio, come anche certificato dal punteggio basso con cui si è chiuso. Finisce 27-19, con il punteggio che segnava 16-15 Romania al momento dell’ultima e decisiva frazione. A risolvere l’assalto è Loredana Dinu, che scava il piccolo solco necessario a respingere con successo i tentativi di Emese Szasz. Fra poco più di un mese stiamo certi ci sarà da fare i conti anche con loro.

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Fotografia Augusto Bizzi 

 
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