A Londra il più grande flop olimpico della Nazionale francese. Che a Rio punta al riscatto.
Centoquindici medaglie nell’intera storia olimpica, poi, d’improvviso il buio. Londra 2012 dista quattro anni, ma i fantasmi di quella spedizione olimpica chiusa senza alcuna medaglia, aleggiano ancora minacciosi nei locali della Federazione Francese. E non bastano le 30 medaglie complessive fra Europei e Mondiali (rispettivamente 13 con 5 ori e 17 con 3 ori) spalmate nel corso del quadriennio per cancellare l’onta dello 0 in casella.
Perché Londra possa essere perlomeno derubricato a incidente di percorso, i transalpini puntano forte sull’Olimpiade ormai prossima. Dove, parola i Christian Peeters – direttore tecnico nazionale – non sarà sufficiente mettere in carniere anche solo una medaglia per considerare compiuta la missione riscatto: «Quattro medaglie e almeno due ori sarebbero per noi un’ottima ricompensa*» aveva detto lo scorso aprile proprio lo stesso Peeters. Anche solo un bottino dimezzato oppure la mancanza di un oro, sarebbe visto comunque come un fallimento.
Anche perchè le carte al mazzo della formazione transalpina non mancano: la spada maschile ha dominato per un intero quadriennio e rivestono il ruolo di favoriti tanto per la prova individuale (Gauthier Grumier e Yannick Borel a voler fare due nomi) quanto in quella a squadre, sebbene soprattutto in quest’ultima gara si devono guardare da Ucraina e soprattutto, dal ritrovato quartetto italiano, che dalla vittoriosa sfida di Mosca in poi ha messo pressione ai maestri francesi, battendoli in finale nella vittoriosa tappa di Coppa del Mondo di Heidenheim. Non vanno poi dimenticate le ragazze della sciabola: il quartetto guidato da Cecilia Berder – pericolosa outsider nella prova individuale – e completato da Saoussen Boudiaf, Manon Brunet e Charlotte Lembach si è più volte confermato una realtà di tutto rispetto: due argenti europei e uno Mondiale, due vittorie in Coppa del Mondo, ma soprattutto l’dea di essere pronte per provare il grande colpaccio.
Un po’ più indietro partono invece nel fioretto – anche se il quartetto maschile ha vinto due Europei e un Mondiale in questo quadriennio e non è da sottovalutare- sebbene il tecnico della spada Hugues Obry, in un’intervista rilasciata lo scorso febbraio a RMC Sport, ha affermato di puntare forte su Ysaora Thibus. Per lei la strada verso le medaglie è decisamente in salita, ma la talentuosa fiorettista originaria della Guadalupa ha già dimostrato, se in buona giornata, di essere cliente pericolosa. Da decifrare invece il quartetto della spada femminile e reduce dalla bella medaglia d’argento agli Europei di Torun.
Ancora poco meno di un mese e le pedane di Rio emetteranno il loro verdetto. Al termine del quale la Francia potrà trarre le sue conclusioni: sarà riscatto o ancora un’altra delusione?
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