La fiorettista ungherese a Rio salirà per la sesta volta in carriera su una pedana a Cinque Cerchi.
La sua prima volta a un’Olimpiade è data 22 luglio 1996. Si gareggiava ad Atlanta e, in quella stessa gara in cui la ventenne ungherese Aida Mohamed faceva il suo assoluto esordio in una gara a Cinque Cerchi, un’altra giovane fiorettista cominciava a scrivere i primi capitoli della sua leggenda. Parliamo naturalmente di Valentina Vezzali, che chiuse al secondo posto battuta dalla romena Laura Badea. Da quel giorno sono passati più di vent’anni e altre quattro edizioni dei Giochi, ma sulla magiara il sole non è mai tramontato e il prossimo 10 agosto la quarantenne ungherese sarà nuovamente in pista per la sua Olimpiade numero sei.
Dove difficilmente rivaleggerà per le medaglie, con la corsa all’oro che facilmente sarà affare fra italiane e russe, e qualche spiraglio aperto per possibili outsiders come Lee Kiefer o Ysaora Thibus più di altre, ma sicuramente è pronta per dare battaglia e filo da torcere a chi si trova sulla sua strada. In cinque precedenti partecipazioni, il miglior risultato per lei è stato un quarto posto ad Atene nel 2004, quando dopo essere stata sconfitta in semifinale da Valentina Vezzali (che poi si sarebbe laureata per la seconda volta di fila campionessa Olimpica), dovette cedere anche il bronzo alla polacca Silwya Gruchala, che si impose per 15-9. Una maledizione, per lei, quella della medaglia di bronzo, dal momento che anche squadre arriveranno due quarti posti, ad Atlanta e Pechino. Una medaglia, quindi, oltre a ricompensarla di tante delusioni, sarebbe anche un meritato premio a una carriera sicuramente straordinaria per longevità – intervallata anche dalle gravidanze che hanno portato alla luce le figlie Olivia (2009) e Leila (2014) – e condita anche da medaglie a Mondiali ed Europei, l’ultima delle quali un bronzo individuale vinto a Montreux nel 2015.
Fra le qualificate a Rio, nessuna come lei a livello di partecipazioni olimpiche: ci va vicino la russa Tatiana Logunova, alla sua quinta tacca (per lei due ori a squadre fra 2000 e 2004), mentre è “solamente” la quarta olimpiade per Mariel Zagunis (per lei 2 ori individuali e uno bronzo a squadre) e Ana Maria Branza – ora Popescu – che in curriculum vanta un argento individuale vinto a Pechino nel 2008. Tuttavia, seppur notevole, quello della Mohamed non è il record assoluto per quanto riguarda la scherma al femminile, perché un gradino sopra di lei c’è la fiorettista svedese Kerstin Palm, protagonista di ben sette edizioni dei Giochi Olimpici, a partire da quelli di Tokyo del 1964 per chiudere a Seul nel 1988. Sei olimpiadi anche per l’americana Janice Romary York. Parlando di record assoluti di partecipazioni olimpiche per atlete donne, esso appartiene attualmente alla canoista azzurra Josefa Idem, che ha chiuso la sua leggendaria carriera a Londra dopo 8 olimpiadi, sfiorando di un nulla un bronzo da fantascienza.
Twitter: agenna85
Fotografia di Augusto Bizzi