L’Olimpiade dei fratelli (e sorelle) di pedana

Enrico e Daniele Garozzo. Ma anche le sorelle Besbes e i fratelli Limardo. A Rio sono Olimpiadi formato famiglia.

 

 

Insieme sono cresciuti, spesso e volentieri l’uno ha trascinato in pedana l’altro, a volte assieme hanno anche vinto: come i fratelli Jeannet, assieme sul gradino più alto del podio nella prova a squadre di spada maschile a Pechino 2008, oppure Edoardo e Dario Mangiarotti, primo e secondo sempre nella spada maschile a Helsinki 1952. Spesso, però, hanno scelto di prendere ciascuno la propria strada: chi fioretto, chi la spada. O, ancora, chi la spada chi la sciabola. Ma per tutti il desiderio è uno solo: vincere e sperare di poter festeggiare assieme un traguardo che ripaga di tanti sacrifici fatti. Assieme, da fratelli. O da sorelle.

Saranno ben quattro le coppie di fratelli in gara nelle prossime Olimpiadi brasiliane. A rappresentare l’Italia ci saranno Enrico e Daniele Garozzo. Spadista il maggiore, fiorettista il fratellino, entrambi con ottime chance di andare a medaglia tanto nella prova individuale quanto in quella a squadre. Sarà proprio Daniele il primo a entrare in azione, domenica 7 agosto, nella gara individuale di fioretto maschile, e stiamo certi che a bordo pedana suo fratello è pronto a sgolarsi e soffrire, prima di invertire i ruoli due giorni più tardi, quando è in programma la gara di spada maschile in cui gareggerà Enrico.

Hanno scelto strade diverse per il loro percorso schermistico anche le sorelle tunisine Azza e Sarra Besbes (qui per leggere l’approfondimento). La prima sfiderà i mostri sacri della sciabola femminile lunedì 8 agosto, mentre la sorella Sarra sarà di scena nella prova di spada femminile, quella che farà alzare ufficialmente il sipario sulle Olimpiadi della scherma a Rio 2016. E proprio Sarra, che nella passata stagione è già entrata nella storia dopo aver conquistato la prima vittoria assoluta in Coppa del Mondo per un’atleta tunisina e che viene dal bronzo ai Mondiali di Mosca lo scorso luglio, è delle due quella maggiormente indiziata per una medaglia.

hurley sister

Foto: Augusto Bizzi

Stessa arma, infine, per i fratelli Limardo. Ruben arriva a Rio da campione in carica, dopo essersi preso a Londra una medaglia che decisamente in pochi avevano pronosticato. In mezzo, un grave infortunio al ginocchio che lo ha rallentato nel percorso di conferma, ma anche una medaglia d’oro nel 2015 ai campionati Panamericani. Suo fratello Francisco è meno famoso e anche meno forte del campione olimpico in carica: farà la prova individuale e lotterà unito al fratello nella gara a squadre. Medesima scelta – quella della spada – che lega le sorelle Hurley: Courtney e Kelley, per la seconda volta nella loro carriera, affronteranno assieme l’avventura olimpica, in una squadra americana che riparte dal bronzo conquistato quattro anni fa a Londra e dalle belle cose messe in mostra nel corso della stagione

Niente da fare invece per i fratelli Apithy. O meglio, a Rio vola solo Yemi: il ragazzo che sulla divisa ha tatuato la bandiera del Benin, infatti, è riuscito a strappare il pass per andare in Brasile, mentre il fratello Bolade, complice anche l’assenza della prova a squadre nella sciabola maschile, è rimasto fuori dalla lotta e purtroppo non sarà fra i protagonisti dei Giochi.

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Fotografia Augusto Bizzi
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