La monzese arriva a Rio dopo una stagione da dominatrice e con una gran voglia di riscattare Londra.
Ora che il tabù dell’oro Europeo è stato sfatato, ora che la quinta Coppa del Mondo in carriera è stata messa in ghiaccio a prescindere dal risultato che uscirà dalla gara del 10 agosto, ad Arianna Errigo manca solo da fare l’ultimo step: prendersi la rivincita di quattro anni fa a Londra e mettere in bacheca l’unica medaglia che le manca in una carriera che, malgrado la giovane età, fa di lei una delle più grandi interpreti del fioretto al femminile.
Un appuntamento atteso quattro anni, da quel per lei maledetto 28 luglio 2012, quando la compagna di stanza e amica Elisa Di Francisca le sfilò dal collo la medaglia più preziosa. E a cui la fuoriclasse di Muggiò arriva in coda a una stagione condotta da autentica dominatrice: a fare notizia è stata l’eliminazione al primo turno in quel di Cancun per mano di Sabrina Massialas, gara a cui però ha fatto seguito un filotto impressionante di risultati. Cinque vittorie (St. Maur, Danzica, La Havana, Shanghai oltre ai già citati Europei di Torun), un secondo e due terzi posti. Boccata di ossigeno e di fiducia pazzesca, il cielo azzurro terso sulla sua testa, senza più le nubi del 2015, quando problemi virali avevano minato nel fisico e nella testa una macchina da scherma che sembrava inarrestabile.
Numeri pazzeschi, che per forza di cose fan di Arianna la favorita per la gara a Cinque Cerchi: fedele alla filosofia mournhana, ha sempre detto che per lei la medaglia d’oro a Rio è un sogno da inseguire e non un ossessione. Con l’Inter funzionò: la banda di sognatori sconfisse chi da quella Coppa ne era ossessionato. Sei anni dopo una fiorettista lombarda, che fra l’altro dell’Inter ne è accesa tifosa, è pronta a seguirne le orme. Sulle ali di un sogno chiamato Olimpiade.
Twitter: agenna85
Fotografia Augusto Bizzi
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