Spada femminile, i temi della gara Olimpica

Dalla ritrovata Fiamingo al flop della Russia. Ecco cosa ci ha detto la prova individuale di spada femminile.

 

Tante emozioni ieri nella prima gara di scherma alle Olimpiadi di Rio 2016. La prova individuale di spada femminile ha regalato tante emozioni e, soprattutto, la prima medaglia azzurra a questi Giochi Olimpici. Ma anche alcuni spunti di riflessione. Ne abbiamo selezionati cinque

ross2

Super Rossella – Ovviamente non si può non partire da Rossella Fiamingo. Smaltita la delusione a caldo per la sconfitta maturata in finale, restano le mille luci di una prova abbagliante. L’avevamo messa fra le favorite della vigilia, Ross, malgrado una stagione difficile tanto a livello individuale quanto a squadre. Ma in cuor nostro eravamo certi che la due volte campionessa del Mondo non avrebbe tradito nella giornata più importante della sua carriera. Perché la siciliana sembra uno di quei robot impostati per i grandi eventi, perché quando il gioco inizia a farsi duro, la spadista con l’animo dell’artista inizia a giocare, divertendosi e divertendo. È mancato il lieto fine, ma siamo certi che di occasioni per riscrivere ulteriormente storia e statistiche della spada femminile non mancheranno alla venticinquenne di San Giovanni La Punta.

yiwen sun

Il talento di Yiwen Sun – Lo avevamo detto a inizio stagione, dopo che l’avevamo vista dominare l’apertura di Coppa del Mondo a Legnano: la ragazza ha talento e in futuro sentiremo parlare di lei. Detto e fatto. Uscite le più quotate compagne Anqi Xu e Sun Yujie, la ventitreenne si è caricata la Cina sulle spalle. Ha condotto le danze contro Rossella Fiamingo, si è illusa di poter andare in finale ma ha subito la rimonta dell’azzurra e la beffa finale. Una mazzata che avrebbe steso chiunque, non lei: la reazione nella finalina è da campionessa vera e il bronzo è più che meritato.

popescu

Il tabù di Ana Maria – È fra le spadisti più forti di sempre, ma per Ana Maria Branza, ora Popescu dopo il matrimonio, l’oro olimpico individuale continua a rimanere tabù. Lo aveva sfiorato a Pechino ma si era dovuta inchinare a Britta Heidemann, quindi le delusioni maturate in serie prima a Londra e ieri a Rio, eliminata agli ottavi da Injeong Choi. A stupire non tanto il punteggio, 15-8, quanto la modalità della sconfitta: a un certo punto del match la romena sembrava in completa balia dell’avversaria, senza trovare alcuna contromisura per contrastare la scatenata coreana. A 31 anni era forse l’ultima grande chiamata. Proverà a rifarsi nella prova a squadre.

logunova

Il flop russo – La bufera doping abbattutasi sulla Russia ne aveva messo in dubbio fino all’ultimo la presenza ai Giochi Olimpici. E di fatto ieri le tre spadiste russe è come se su quella pedana non ci fossero mai salite. Dovevano essere il maggior spauracchio per la nostra Rossella Fiamingo, ma tutte e tre sono uscite dal palcoscenico quando la recita era solo alle battute iniziali. Inizia Tatiana Logunova, sorpresa dalla giapponese Nozomi Sato, completano la frittata Violetta Kolobova e Lyubov Shutova, che di Rossella erano compagne d’avventura nella parte alta del tabellone. Tutte e tre al tabellone delle 32, tutte e tre troppo presto perché si possa evitare di parlare di fallimento.

nathalie

La Torcida per Nathalie – Il suo cammino si è fermato ai quarti di finale, sorpresa da Lauren Rembi. Ma per Nathalie Moellhausen è stata una giornata che difficilmente dimenticherà. Perché il tifo dell’intera Arena Carioca 3 è stato da brivido, una vera e propria torcida calcistica che ha spinto la milanese cittadina del Mondo fino alle porte della zona medaglie. Ha lottato, sudato e dato tutto su quella pedana, Nathalie. Non è stato sufficiente per artigliare una medaglia a cui lei teneva tantissimo. Ma i ricordi di un palazzetto tutto per lei resteranno indelebili fra i ricordi più belli della sua carriera.

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Fotografie di Augusto Bizzi per Federscherma
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