Errigo: «Aspettavo questa gara da 4 anni, sono a pezzi»

Le parole di Arianna Errigo dopo la deludente gara olimpica di oggi. In zona mista e sui social.

 

C’è tanta delusione e amarezza nelle parole di Arianna Errigo dopo la gara olimpica interrottasi agli ottavi di finale al cospetto della canadese Eleanor Harvey. Una mazzata terribile per la fiorettista monzese, che ha commentato così in zona mista la sua gara: «Dal risveglio ho capito che non ero in grado di gestire la tensione, non ho tirato libera. Ero già distrutta dal primo assalto. Al primo momento di difficoltà sono crollata. Da un anno aspettavo questa gara, magari arriverò fino a Tokyo ma questa era l’età giusta».

Non manca poi una vera e propria sciabolata rivolta a Giulio Tomassini, il Maestro che l’ha seguita fino allo scorso gennaio, prima della rottura del rapporto: «Non ho sentito il suo rispetto nei miei confronti, allora è meglio perdere un oro olimpico. Da gennaio mi alleno da sola, a Frascati, mi ha dato una mano Fabio Galli, anche il mio ragazzo ha fatto il possibile, ma il rispetto per me conta»

In serata, poi, è arrivato il commento affidato ai social: «Sono a pezzi. Aspettavo questa gara da quattro anni e non vedevo l’ora. Ogni volta che vincevo mi dicevo di non montarmi la testa perché non erano le Olimpiadi. Ero pronta. Lo volevo più di ogni altra cosa.
Non ci sono colpevoli o scelte sbagliate. Ho interrotto la collaborazione col mio ex maestro, che ritengo ancora essere il più bravo al mondo, per motivi personali, ma questo non ha determinato nulla visto che lavoro da sola da gennaio e ho comunque vinto tanto. Non rimpiango nulla, sono scelte che rifarei. Per me la dignità viene prima di ogni cosa. Ho perso perché la mia avversaria é stata più brava e non ho tirato come so fare. Mi ha tradito il mio punto di forza nelle gara importanti, il fatto di rendere tanto sotto pressione, e la paura ha preso il sopravvento. Ma se sono arrivata qui da numero uno al mondo lo devo a tantissime persone. Alla mia famiglia, a Luca il mio fidanzato, ai miei amici, al mio preparatore atletico Felice, alla mia psicologa Cecilia, all’arma dei Carabinieri, a Fabio Galli, alla Comense scherma, al Frascati scherma, a Marco Cannella, a ogni singola persona del Coni, a tutte le atlete che hanno tirato per prepararmi al meglio, Annalisa, Gianluca, a Cippo che voleva quanto me questa vittoria, al fisioterapista Stefano Vandini e ai medici Freschi e Panzeri. Ecco a voi e a tantissime altre persone che mi hanno sostenuto devo dire grazie, e mi dispiace se non ce l’ho fatta ma, vi giuro che ce l’ho messa tutta! Quando dicevo che Londra ė stata un’occasione persa parlavo proprio di questo. Forse non avrò mai una seconda possibilità»

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Fotografia Augusto Bizzi per Federscherma
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