Il fioretto maschile deve ricostruirsi. Costruendo una squadra intorno a Daniele Garozzo.
Salvatore Sanzo, oggi 40 anni, in carriera vanta nel fioretto 4 medaglie olimpiche (1 oro ed un bronzo a squadre, 1 argento ed 1 bronzo individuale) più 4 titoli mondiali (2 individuali). Oggi è giornalista Sky Sport, Presidente del CONI Toscana e Assessore allo Sport del comune di Pisa.
Una gara brutta. Una sconfitta dolorosa e inaspettata. Dalla squadra di fioretto maschile mi aspettavo una medaglia, magari non necessariamente d’oro, perché la concorrenza è forte e agguerrita e non si poteva dare per scontata una vittoria, ma un piazzamento da podio sì.
Guardando i risultati avevo notato un calo di rendimento, ma non pensavo la qualità fosse così scesa. Senza voler dare colpe in particolare a qualcuno, mi sembra evidente che si sia chiuso un ciclo, che si debba ripartire da Garozzo e su di lui costruire una squadra che abbia prospettive per il futuro. Non tanto per Tokyo 2020, dove il meccanismo dell’alternanza escluderà le prove a squadre di fioretto maschile e spada femminile, quanto per il 2024 (si spera Roma). Ci sono 8 anni, due cicli olimpici per ricostruire una squadra capace di riprendersi il titolo conquistato nel 2004 e nel 2012. Ho sofferto nel vedere Baldini in queste condizioni e Cassarà in panchina. Sono stati miei compagni di squadra, conosco il loro valore, li ho visti vincere e abbiamo vinto insieme. Il passaggio a vuoto di ieri fa male. A loro, ma anche a me.
Voglio, invece, fare i complimenti a Stefano Cerioni, un orgoglio della scherma italiana che è andato in Russia e in meno di quattro anni ha vinto 2 ori sui 3 in palio nel fioretto, aggiunngendoci anche il bronzo nell’individuale maschile. Un chiaro segnale che la qualità non si smentisce.
Salvatore Sanzo
Fotografia Augusto Bizzi per Federscherma
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