L’Italia della sciabola femminile si conferma un gruppo splendido. Ma l’Ucraina ha Olga Kharlan.
Sempre le più pronte, le prime a ripartire quando il match vive un attimo di sospensione e la stoccata è a disposizione del più sveglio. Le ucraine come le francesi, travolte dalla grande forza di un gruppo solido, bellicoso, impavido.
Coinvolge, questa squadra tutta cuore e prontezza. Le formiche azzurre si passano il testimone senza battere ciglio, ciascuna per sé ognuna per tutte. Chiusure a palla, tutte le volte che le sciabole si scontrano s’accende sempre la luce verde: segno che la mano è più forte, i dubbi sono fuori della porta. Il fuoco olimpico si è acceso dentro le nostre eroine, sono fuoco e le ucraine brace. E poi: ammazza che Gulotta! Oggi regina, occhi de fuego cuore in avanti. Senza paura, senza reverenza. Da siciliana, per l’appunto: il plusvalore agonistico di quest’equipe da sogno
Però loro hanno la Kharlan, e noi no.
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Ora gli USA, per il bronzo. Le americane una Kharlan non ce l’hanno, la Zagunis ha perso molta della sua magnificenza e non sembra in grado di decidere da sola come ha fatto la collega ucraina. Si può fare eccome, ma occorre lo stesso animo e la stessa voglia di gettarsi, frivole e feroci, oltre l’ostacolo.
Dino Meglio
Fotografia Augusto Bizzi per Federscherma
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