La prima prova di Coppa del Mondo ha lasciato indicazioni positive in casa azzurra. Dai tre atleti sul podio all’individuale al terzo posto a squadre. L’analisi del fine settimana in Egitto.
La chiamata da Cancun era arrivata sette giorni fa. La risposta, forte e chiara, è arrivata una settimana dopo in Egitto: così come le ragazze, anche i ragazzi del fioretto rispondono presente al primo appello stagionale. Ecco cosa ci ha raccontato il fine settimana de Il Cairo.
Hattrick Italia – Per trovare tre italiani tutti assieme su un podio di una prova di Coppa del Mondo di fioretto maschile, bisogna tornare indietro fino all’ottobre del 2014: allora, a San Francisco, vinse Cadot su Baldini con Nista e Luperi a chiudere terzi. In mezzo, un altro hattrick, questa agli Europei di Montreux, con tanto di medaglia d’oro firmata Andrea Cassarà. Proprio il bresciano è stato fra i protagonisti della gara di sabato, chiusa al terzo posto. Con lui sul podio, Alessio Foconi e Lorenzo Nista.
La nuova sfida di Andrea Cassarà – Lasciatosi alle spalle Rio e ricaricate le batterie in estate, Andrea Cassarà è ripartito a tutto vapore verso nuovi obiettivi, con l’intento dichiarato di fare il possibile per essere della partita anche fra quattro anni a Tokyo. Dopo 12 anni di proficua collaborazione, le strade del fiorettista bresciano e del suo storico demiurgo Massimo Omeri si sono divise e il campione del Mondo 2011 ha scelto di lavorare con Eugenio Migliore. L’inizio della nuova collaborazione è stato incoraggiante, con il terzo posto conquistato da Cassarà nella prova individuale, impreziosito anche dalla bella vittoria su Daniele Garozzo al termine di un testa a testa a dir poco esaltante.
Quartetto nuovo, subito a podio – Un terzo posto nella prima prova a squadre dell’anno è un ottimo viatico per cominciare un nuovo ciclo. Andrea Cipressa rinnova per metà il quartetto azzurro, mettendo Edoardo Luperi e Lorenzo Nista al posto di Andrea Baldini e Andrea Cassarà. Età media molto bassa, dove il “vecchietto” della compagnia è il ventisettenne Giorgio Avola. Peccato per la rimonta subita contro la Francia in semifinale, ma quello è stato forse l’unico neo in una giornata più che positiva e chiusa con una sortita sul podio che fa sempre bene e porta morale e benzina per il futuro.
L’Umbria che vola…in pedana – Una settimana fa era stata Elisa Vardaro a salire sul podio, fermandosi al secondo posto battuta solo da Arianna Errigo. In Egitto è toccato ad Alessio Foconi ripercorrerne il cammino, fermandosi solo al cospetto di Race Imboden. I due sono corregionali (ternano Alessio, folignate Elisa), compagni d’allenamento al Circolo della Scherma di Terni e compagni di squadra nell’Aeronautica Militare. E ora legati da un filo d’argento in Coppa del Mondo. Per Alessio Foconi si tratta del quinto podio in carriera ma allo stesso tempo del suo miglior risultato, dal momento che nelle occasioni precedenti aveva colto sempre il terzo posto.
High speed Race – Per salire ulteriormente di livello, si è affidato a uno dei più grandi fiorettisti di tutti i tempi, nientemeno che Sergey Golubitskyi. E al Cairo, Race Imboden è sembrato subito l’uomo più in palla di tutto il lotto concorrenti, vincendo la prova individuale con grande autorità – solo Choupenitch è stato in grado di portargli via più di 10 stoccate – e guidando i suoi compagni alla seconda piazza nella gara a squadre poi vinta dalla Francia.
Una location da favola – Le luci della sera ad illuminare lo scenario magnifico della Cittadella di Saladino. Difficile trovare posto più bello per una gara di scherma. E lo spettacolo schermistico è stato degno della cornice, che ha ospitato assalti di altissimo livello. In un luogo che da solo vale il prezzo della trasferta per assistere dal vivo alla prossima edizione!
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Fotografia Augusto Bizzi/Fie
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