Il primo podio in Coppa del Mondo di Andrea Santarelli, la bella prova complessiva degli azzurri, la sorpresa Glezkov, l’imbatitbile Francia e il vento giapponese. Ecco cosa ha raccontato il fine settimana di Berna.
Il fine settimana di Berna ha sancito l’avvio ufficiale della stagione 2016/2017 anche della spada maschile. Come già fatto per i precedenti fine settimana di gara, ecco il nostro consueto pezzo di riepilogo e analisi per rivivere il fine settimana svizzero.
La prima volta del Santa – Una gara maiuscola per prendersi il primo podio in Coppa del Mondo. E per fare compagnia ad Elisa Vardaro e Alessio Foconi nella lista degli atleti umbri a podio in questo avvio di stagione 2016/2017. Andrea Santarelli chiude la terzo posto la prova individuale di Berna, battuto in semifinale dal giapponese Satoru Uyama. Un risultato che lo spadista umbro aveva cullato da un bel po’ di tempo e che finalmente si è realizzato, come da suo stesso commento tramite social: «Chiudo al 3° posto la mia gara individuale qui a Berna! È stata una giornata ricca di emozioni per un risultato che da tanto aspettavo!». E dal quale riparte con ancora maggior fiducia nel futuro.
Azzurro convincente – Dal vernissage in terra svizzera, l’Italia incassa anche altre indicazioni positive: a partire dall’ingresso negli otto di Marco Fichera e di Enrico Garozzo. Il primo beffato dalla priorità, quella che permette al russo Glazkov di proseguire la sua corsa pur fermando il punteggio sull’8-8. Il secondo battuto in un derby tutto azzurro contro Andrea Santarelli. Per entrambi una bella gara e una buona base da cui partire per il proseguo della stagione. Quando la condizione atletica sarà migliore di quella – inevitabilmente lontana dalla migliore – tipica di un’esordio stagionale. Come confermano le parole di Enrico Garozzo, che guarda la parte mezza piena del bicchiere: «5° classificato. Prima gara post Rio. Onestamente ancora un po’ in ritardo di condizione, ma molto soddisfatto da questa prima giornata di gare!! ». Per quanto riguarda la gara a squadre – con Paolo Pizzo a completare il quartetto – è arrivato un settimo posto sicuramente sotto le aspettative, come del resto candidamente ammesso da tutti: un piccolo inciampo in attesa di ritornare a vedere la vera Italia, quella che ci ha fatto sognare ed emozionare non più tardi di due mesi fa a Rio.
Bravo Vismara – Due uscite in Coppa del Mondo (l’altra in occasione del Grand Prix di Rio De Janeiro lo scorso aprile), due accessi al tabellone principale. Federico Vismara si dimostra spadista di grande valore e di grande prospetto. Quest’ano terminerà la sua trafila nelle categorie giovanili, ma il ragazzo sembra avere già la giusta stoffa per fare bene anche fra i grandi. A fermarlo a Berna Daniel Jerent, oro Olimpico a squadre alle Olimpiadi, che ha vinto per 15-10.
Il vincitore a sorpresa – La spada, si sa, è l’arma più impronosticabile dell’intero panorama schermistico. E sabato ne abbiamo avuto l’ennesima riprova: alla Russia la vittoria a Berna mancava dal lontano 1998, quando a imporsi fu niente meno che Pavel Kolobkov. Diciotto anni dopo, a riportare in alto la bandiera russa in Svizzera ci pensa Nikita Glazkov, classe 1992, l’uomo meno atteso del contingente presente in gara. Un percorso, il suo, cominciato venerdì nella fase di qualificazione e arrivato, assalto dopo assalto, sotto lo strisicione del traguardo, tagliato a braccia alzate. E pensare che l’anno scorso, proprio sulle pedane bernesi, aveva chiuso al 234 posto…
La solita Francia – Via Obry, partito per la Cina. Fuori Grumier, che ha salutato tutti dopo l’oro olimpico e Luceneay. Dentro Ronan Gustin e Yonathan Bonnaire a fare quartetto con gli eroi di Rio Yannick Borel e Daniel Jerent. E, con buona pace del celebre adagio “squadra che vince non si cambia”, a non cambiare è il risultato finale. Ovvero con la Francia che riparte da dove aveva lasciato, vincendo la prova a squadre del primo atto stagionale. Un cammino in cui il quartetto transalpino non ha pressochè conosciuto ostacoli, sbaragliando la concorrenza con facilità disarmante. La forza del movimento francese nella spada maschile non la scopriamo di certo oggi, e ora che pezzo dopo pezzo i componenti di quella squadra di “invincibles” che a segnato un’epoca stanno lasciando la scena, da dietro altri giovani elementi sono pronti a prendere il loro posto e a continuare il loro cammino.
Arrivano i Giapponesi! – L’anno scorso, a Tallinn, fu uno due. Vinse Minobe su Uyama. Lo stesso Uyama si è presentato in finale anche a Berna, e come 365 giorni fa ha dovuto alzare bandiera bianca sul più bello. Negli otto, a Berna c’è entrato anche Yamada, mentre Minobe si è fermato a un passo dalla finale: 3 giapponesi nella top 16. E, se due indizi non fossero giù sufficienti, la prova che il Giappone sta crescendo è arrivata il giorno dopo nella gara a squadre. Ingabbiata l’Italia nei meandri di un match tattico, i nipponici sono arrivati fino alla finalina per il terzo posto poi persa dalla Russia. Un bel quartetto, dall’aetà media relaitivametne bassa. Ne sentiremo parlare da qui al 2020. Attenzione, li giocheranno in casa…
Twitter: agenna85
Fotografia Augusto Bizzi
jizzrain.com/vd/2353-video