In Giappone la seconda tappa della Coppa del Mondo di fioretto maschile. L’Italia riparte dalla bella prestazione dell’esordio al Cairo. Negli ultimi tre anni vittoria americana.
Ricomincio da tre. E la citazione del film che fece conoscere al grande pubblico il genio illuminante di Massimo Troisi, non è casuale: perché a Tokyo, sede della seconda tappa stagionale per la Coppa del Mondo di fioretto maschile, l’Italia riparte dai tre atleti messi sul podio nella prima stagionale in Egitto. Ma anche dalle buone sensazioni complessive raccolte da Andrea Cipressa nell’arco dell’intero fine settimana, con il secondo posto della squadra a corroborare il segno più alla voce bilancio del week-end.
Fra i protagonisti più attesi, indubbiamente Andrea Cassarà: il bresciano ha vinto qui nel 2008, ultima volta che un azzurro è salito sul gradino più alto del podio di questa manifestazione alla memoria di Principe Takamado, membro della famiglia reale giapponese molto legato allo sport e che proprio facendo sport ha trovato la morte nel 2002, stroncato da un problema cardiaco durante una partita di squash. Per lui, che da questa stagione si avvale della guida del Maestro Eugenio Migliore, anche diverse comparse sul podio giapponese, l’ultima delle quali datata maggio 2014 quando arrivò terzo alle spalle di Gerek Meinhardt e Jianfei Ma. L’anno scorso per lui la gara si chiuse al quinto posto, stoppato ai quarti di finale assieme ad Andrea Baldini e Daniele Garozzo, battuto per 15-9 da Alexander Massialas. Il siciliano si sarebbe poi preso la sua dolce vendetta qualche mese dopo in circostanze più importanti. Il campione Olimpico di Rio è reduce da un buon quinto posto in Egitto e proverà in oriente a fare un passetto in più per ritrovare il podio. Ma, al netto delle individualità, tutti e dodici gli azzurri che hanno fatto rotta verso il Giappone hanno la possibilità di fare bene e giocarsi le loro carte, per provare anche a spezzare un dominio americano che dura da tre edizioni.
Una striscia cominciata nel maggio 2014 da Gerek Meinhardt e proseguita con le firme di Race Imboden – in quel caso fu addirittura tripletta Usa, con Meinhardt e Massialas a podio – e, nell’ultima edizione sin qui disputata, di Alexander Massialas. Il vice campione olimpico di Rio ritorna in gara dopo aver saltato l’esordio stagionale al Cairo (dove peraltro ha trionfato proprio Imboden) e proverà a sfruttare le good vibes che si accendono in lui ogni volta si gareggia in suolo asiatico, dal momento che tutte e tre le sue vittorie sin qui messe in carniere in Coppa del Mondo sono maturate in estremo oriente. Oltre a Massialas, il parco concorrenti ritrova altri nomi di peso, a partire da quelli dei russi Alexei Cheremisinov, Timur Safin – bronzo olimpico a Rio – e Dmitry Zherebchenko, riserva non impiegata nella trionfale cavalcata olimpica del team Cerioni.
Grande curiosità, infine, per la prova dei fiorettisti di casa. Senza il faro Yuki Ota, che ha abbandonato l’attività agonistica al termine delle Olimpiadi di Rio 2016, dietro sta comunque crescendo una bella squadra che punta tutto sulle Olimpiadi in casa fra quattro anni. Nella spada maschile i risultati stanno già arrivando, non resta altro che seguire gli sviluppi in tutte le armi.
Twitter: agenna85
Fotografia di Augusto Bizzi
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