La sciabolatrice azzurra racconta a Pianeta Scherma le sensazioni dopo il debutto stagionale in Coppa del Mondo a Orleans.
Per le statistiche, quella di Orleans è stata la seconda uscita ufficiale in Coppa del Mondo per Rebecca Gargano. Ma se la partecipazione alla tappa italiana di Bolzano nel 2014 era stata un semplice assaggio per una ragazza allora diciottenne e che stava mettendosi in mostra nelle categorie giovanili, ben diversa è stata la musica a Orleans. Perchè Rebecca dalla categoria Junior è uscita al termine della passata stagione, e ora – fatto il grande salto – si trova a lottare nella categoria Assoluti.
Una gara che la napoletana ha purtroppo chiuso già alla prima giornata, fermata al tabellone dei 128. Un risultato che non soddisfa per nulla la portacolori dell’Aeronautica Militare, iridata a squadre nel 2015 a Tashkent, e che a Pianeta Scherma racconta le sue sensazioni post Orleans.
Come giudichi la tua gara a Orleans?
Indubbiamente una bellissima esperienza. Purtroppo non è andata come speravo, perchè sono uscita di scena già alla prima giornata nel tabellone delle 128, ma è servita per crescere e imparare. Dopotutto si trattava della vera prima gara di Coppa del Mondo assoluta per me, se vogliamo escludere Bolzano di due anni fa quando ero ancora nella categoria Giovane.
Che sensazioni hai provato al momento di salire in pedana?
Indubbiamente sensazioni strane e in contrasto fra di loro: da una parte tutto ti sembra improvvisamente più grande e più difficile, ma allo stesso tempo entri in clima gara e quasi non ti accorgi di nulla. Quanto a me, ero carica, perché ero davvero felice di essere lì a gareggiare con le migliori al Mondo. Allo stesso tempo, però, inconsciamente ero un po’ tesa.
Mai avuto paura?
Vera e propria paura no. Però durante gli assalti non ho provato determinati colpi che di norma faccio in allenamento o in altre situazioni. Qui non me la sono sentita, avevo troppa paura di sbagliare e di fare brutta figura. Ovviamente questo ha portato con sé una concatenazione di problemi e, alla fine, anche un’eliminazione troppo precoce.
Se dovessi fare un bilancio, cosa ti porti a casa da questo fine settimana?
Diciamo che non mi sono piaciuta molto in questa gara, però ho anche capito che devo lavorare e dove devo farlo. C’è però una cosa di cui sono contenta, ovvero l’aver capito che se mi metto a lavorare bene, soprattutto di testa, io qua dentro ci posso stare tranquillamente. Ora però mi devo meritare altre chances, so che ci sarà da faticare ma allo stesso tempo voglio fare di tutto per farmi trovare pronta.
Fotografia Bizzi/Fie