Fioretto femminile: il riepilogo del week-end di Algeri

I temi e gli approfondimenti del fine settimana di Coppa del Mondo di fioretto femminile di Algeri. Dream Team super, Errigo e Volpi una garanzia.

 

Con la prova di fioretto femminile di Algeri, è ufficialmente iniziato anche per la categoria Senior il 2017 internazionale. La gara inaugurale del nuovo anno ci ha regalato tanti spunti e approfondimenti, che ora andiamo a recuperare e analizzare nel consueto riepilogo del lunedì immediatamente successivo alla gara.

Una prima volta con brivido…nero – Fra le prime otto di una prova di Coppa del Mondo, Valentina De Costanzo, non ci era ancora entrata. L’esultanza della fiorettista romana, quindi, dopo aver piazzato il rimonta la stoccata dal 15-14 contro la canadese Harvey era più che giustificata. Ma agli occhi dell’arbitro, lo spagnolo Javier Lorenzo, deve essere sembrata eccessiva: e così la gioia per una vittoria sofferta si è trasformata in lacrime dopo essersi vista sventolare in faccia un cartellino nero, con squalifica e proclamazione della stupita canadese come vincitrice. Alla fine però tutto si è risolto per il meglio per l’azzurra: sanzione revocata e ingresso nelle prime otto. Ai quarti la sconfitta con Ysaora Thibus, in giornata di grazia: un 15-5 che però nulla toglie al miglior piazzamento in carriera della ventisettenne portacolori dell’Aeronautica.

Quattro su quattro – Una vittoria e tre terzi posti: questo il bottino di Arianna Errigo nelle prime quattro gare della stagione. La muggiorese è stata l’unica assieme a Nicole Ross – che però ad Algeri era assente, così come Lee Kiefer – ad essere sempre salita sul podio nelle gare disputate in questa stagione. La vittoria manca dallo scorso ottobre a Cancun, ma fra defezioni e difficoltà delle avversarie, la strada per la sesta Coppa del Mondo in carriera non sembra avere per lei difficoltà insormontabili. E ora può tornare a concentrarsi sulla sciabola e sulla prossima gara a fine gennaio a New York.

La regina appannata – Della Inna Deriglazova ingiocabile per tutte, quella che per intenderci ha spazzato via la concorrenza a Rio, ne abbiamo avuto traccia solo a Saint Maur, dove ha centrato la sua settima vittoria in carriera. Assente a Cancun, poco brillante a Torino, abbattuta al secondo turno da una grande Olga Calissi, al minimo sindacale ad Algeri, dove si è fermata ancora una volta alle porte del podio dopo aver lasciato strada ad Alice Volpi. A questo si aggiunge una recita tutt’altro che brillante nella gara a squadre, soprattutto contro le azzurre (4-4 con Alice Volpi e poi sconfitte pesanti con Batini ed Errigo): insomma, la regina del fioretto sembra un po’ appannata. Ma nella stagione immediatamente post olimpica è anche comprensibile.

Nuove leve crescono… – Fra le protagoniste di Algeri, merita una citazione Julia Walczyk: la diciannovenne polacca, infatti, ha chiuso la gara fra le prime otto, migliorando così la già bella gara di Torino dove si era spinta fino agli ottavi di finale. A fermare la sua corsa, solo l’esperienza e il blasone di Hyunhee Nam, avversari di mille battaglie olimpiche di Valentina Vezzali. In mezzo, una vittoria e un secondo posto in Coppa del Mondo Under 20. Da tenere d’occhio.

… e vecchie volpi non mollano – Con il secondo posto nella prova individuale, per Hyunee Nam è arrivato il podio numero 39 in carriera. Grande la prova della 35enne coreana, che si arrende solo alla grande giornata di Ysaora Thibus, non prima però di aver fermato il cammino di Alice Volpi. L’avversaria di mille battaglie di Valentina Vezzali non intende mollare. E lei, piccola fra le giganti che l’anno accompagnata sul podio, è ancora lì in mezzo a lottare e a far valere esperienza e blasone.

Ysa no.2 – Non sarà al livello delle fuoriclasse della disciplina, ma una cosa è certa: quando è in giornata di grazia, Ysaora Thibus diventa davvero una bruttissima cliente per tutte. Come ha dimostrato sabato nella gara individuale, in cui ha concesso massimo 10 stoccate a due avversarie che rispondevano al nome di Arianna Errigo e Nam Hyunee. Il resto, una perentoria dimostrazione di forza per prendersi la vittoria numero 2 in carriera.

Buona la prima, Camilla! – Squadra che vince, non si cambia. Un mantra che sembra non interessare Andrea Cipressa, che rispetto alle ultime uscite del Dream Team inserisce Camilla Mancini al posto di Chiara Cini. Ma se a cambiare è il cast (e il balletto di saluto pre-assalto), ciò che non cambia è il copione: la sceneggiatura azzurra è pressoché perfetta, con la frascatana che recita fra le protagoniste. Ungheria e Stati Uniti sono solo il preludio alla finale contro la Russia, che resta in discussione giusto per i primi due mini assalti. Prima che Martina Batini stappi la marea azzurra e dia il via alla festa numero 3 in stagione.

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Fotografia di Augusto Bizzi 
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