I temi e gli approfondimenti del fine settimana di Coppa del Mondo di fioretto maschile di Parigi.
Il classico appuntamento con il Challenge International de Paris ha segnato il fine settimana di Coppa del Mondo di fioretto maschile, che ha così girato la boa di metà stagione. Una gara molto positiva per casa Italia e che ora andiamo a riassumere nel nostro consueto appuntamento con il riepilogo e le analisi del lunedì.
Settebello Italia – Il terzo posto firmato da Giorgio Avola nella prova individuale di sabato, è stato il podio numero per l’Italia in stagione, il secondo personale per il fiorettista di Modica. Il bottino complessivo sin qui racimolato parla di una vittoria (Alessio Foconi a Torino), due secondi posti (Avola a Tokyo e ancora Foconi al Cairo), e quattro terzi posti (Alessandro Paroli a Tokyo, Lorenzo Nista e Andrea Cassarà in Egitto, oltre al già citato podio parigino di Avola).
Una fantastica prova corale – Due rivincite per salire nuovamente sul gradino più alto del podio di una gara a squadre di fioretto: la prima contro gli Usa, quindi in finale contro la Francia. Portata a scuola proprio sulle loro pedane, nella loro Parigi. Doppiata nel punteggio dallo spartito perfetto suonato da Daniele Garozzo, Alessio Foconi e Lorenzo Nista, chiamato sul palco al posto dell’acciaccato Giorgio Avola. Con la vittoria di ieri, l’Italia si issa solitaria in testa alla speciale classifica dei vincitori della gara a squadre a quota quattro successi, staccando gli Usa a quota 3. La nuova versione del quartetto azzurro piace, diverte e vince. E fa tre podi in altrettante gare stagionali. In attesa della prossima puntata sulle pedane di Bonn.
Un americano a Parigi (parte terza) – Quarta vittoria in Coppa del Mondo, secondo podio in tre gare stagionali (con un quinto posto come peggior piazzamento), e la testa del ranking Mondiale sempre più consolidata. Parigi consacra ulteriormente le doti di campione di Alexander Massialas, che nel giorno in cui il compagno Race Imboden manca l’appuntamento con il triplete, prolunga il dominio a Stelle e Strisce sul Challenge International de Paris. A 22 anni, il ragazzo figlio d’arte continua a macinare statistiche da record: per trovare l’ultima volta in cui è rimasto fuori dagli otto, bisogna risalire fino a maggio 2016 quando a San Pietroburgo venne eliminato agli ottavi. Da allora, in sei gare fra Coppa del Mondo, Panamericani e Olimpiadi, ha collezionato tre vittorie, due secondi posti e un quinto posto.
Giovane Italia alla carica – A Torino era stato Davide Filippi a spaventare Massialas, cedendo solo nel finale. A Parigi il brivido lungo la schiena all’americano lo fa correre Guillaume Bianchi, nome francese ma italianissimo di nascita e di scuola schermistica. Il diciannovenne frascatano stende due beniamini di casa fra cui Enzo Lefort – vincitore qui nel 2014 – e poi arriva a giocarsi il tutto per tutto all’ultima stoccata con il numero 1 al Mondo. Purtroppo ne esce sconfitto, ma un quindicesimo posto in una gara così prestigiosa alla terza uscita fra i “grandi”, è davvero tanta roba.
Prima finale per Trani – Fra i protagonisti della gara di Parigi in chiave azzurra, c’è sicuramente Francesco Trani (clicca qui per leggere le sue parole dopo la gara). Il venticinquenne romano corona finalmente un lungo inseguimento a un piazzamento nei primi otto, già sfiorato in stagione al Cairo. Per farlo, si districa alla grande in un canale in cui incrocia due clienti del calibro di Alaeldin Abouelkassem e Miles Chamley Watson, stesi prima di dover anche lui lasciare strada al futuro vincitore di giornata.
Rivincita olimpica – Fra chi può ritenersi poco soddisfatto della propria prova individuale, indubbiamente c’è Daniele Garozzo, la cui gara è terminata già al secondo assalto. Ad alzargli davanti la paletta rossa è stato il brasiliano Guillherme Toldo, compagno di allenamenti dell’azzurro a Frascati, che lo ha battuto per 15-11. Una piccola rivincita per lui, che era stato una delle “vittime” di Garozzo nel giorno di gloria di Daniele alle ultime Olimpiadi di Rio.
Il re detronizzato – Nel caso avesse centrato ancora la vittoria, sarebbe diventato il primo tiratore nella lunga storia del Challenge International de Paris, a fare tripletta consecutiva. A Race Imboden non è bastato il tifo a bordo pedana della compagna Ysaora Thibus per raggiungere lo storico traguardo. A sabotargli i piani, il compagno di squadra Gerek Meinhardt. Anche in mancanza del record, però, il CIP si dimostra gara speciale per i fiorettisti americani e non solo per la vittoria di Massialas, ma anche perchè lo stesso Meinhardt nel 2014 proprio qui divenne il primo fiorettista Usa a salire in vetta al ranking mondiale.
Twitter: agenna85
Fotografia di Augusto Bizzi/Fie