Sciabola femminile: il riepilogo del fine settimana di New York

Il riepilogo e gli approfondimenti del fine settimana della Coppa del Mondo di sciabola femminile andato in scena sulle pedane di New York.

 

La cornice del Marriott Hotel di New York ha fatto da sfondo alla terza prova stagionale di Coppa del Mondo di sciabola femminile. Ripercorriamo il week-end newyorchese con il nostro consueto riepilogo e approfondimento del lunedì.

One step beyond – Due finali a otto fra Orleans e Cancun, e ora il passetto in più fino a un podio più che meritato. Irene Vecchi sta vivendo senza dubbio un ottimo momento di forma, ritrovando anche grinta e cattiveria per spingersi oltre quei quarti di finale che nelle ultime due gare si erano rivelati stregati per lei. E peccato per quella rimonta subita dalla Berder quando era a un passo dalla finalissima. Ma se continua su questo livello, la livornese non mancherà di cavarsi altre soddisfazioni da qui a fine stagione.

Compleanno con podio – Periodo d’oro per la sciabola foggiana. Avevamo chiuso il 2016 con il trionfo di Luigi Samele nel Grand Prix di Cancun, riapriamo il 2017 con il terzo posto di Martina Criscio. La ventitreenne portacolori dell’Esercito festeggia nel modo migliore il suo compleanno, conquistando il suo primo podio in carriera al termine di una gara tutta cuore e grinta, passata anche dalle eliminazioni di Ibtihaj Muhammad e Manon Brunet. L’ha fermata solo la coreana Kim Jiyeon, in semifinale. Ma come regalo difficilmente Martina avrebbe potuto sceglierne di migliori.

Batti Irene e…poi vinci – Curiosa la statistica che vede protagonista la nostra Irene Vecchi, che in tutte e tre le gare di questa stagione, è stata fermata da chi avrebbe poi vinto la gara a fine giornata. È successo a Orleans con protagonista Manon Brunet, a Cancun con Yana Egorian e da ultimo a New York, con Cecilia Berder che si è aperta il varco verso la sua seconda vittoria in Coppa del Mondo battendo la livornese in semifinale.

Foto: Bizzi

Presenza fissa sul podio – E con questo, fanno tre su tre. Cambiano le vincitrici, cambiano gli altri nomi del cast, ma lei, nella foto ricordo di fine gara, c’è sempre. Seconda a Orleans, terza a Cancun, ancora seconda nella Grande Mela: Kim Yijeon non perde un colpo e centra ancora podio. E, purtroppo, lo fa regalando anche qualche amarezza alle azzurre, battendo per la seconda volta in stagione Loreta Gulotta ai quarti di finale e poi fermando Martina Criscio in semifinale.

Doppio colpo in bleu – A Parigi (anche se parliamo di fioretto maschile) era risuonato l’inno statunitense, A New York, il menù è un’esecuzione – doppia – della Marsigliese. La firma di Cecilia Berder nella prova individuale, quella della stessa quimperoise assieme a Balzer, Brunet e Rifkiss nella gara a squadre. Un successo che arriva 8 mesi dopo quello firmato in Cina a Foshan e che rilancia il quartetto francese (seppur per metà rinnovato) dopo la terribile delusione olimpica.

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Fotografie Serge Timacheff/Fie

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