Sciabola maschile, a Padova una beffa sul filo di lana

Secondo posto per gli azzurri nella prova a squadre al Luxardo, la Corea la spunta 45-44. Terza piazza per l’Ungheria.

 

Perdere così fa male, beffati all’ultima stoccata che aveva tutta l’aria di una simultanea e che invece è stata giudicata attacco di Oh sulla preparazione di Curatoli. Questione di millesimi e tanta, troppa, incertezza per poter assegnare la stoccata decisiva di una finale bellissima, arrivata a giocarsi tutta alla lotteria della stoccata numero 89. Che arride alla Corea ed è fonte di rabbia e delusione in casa Italia, che vede così sfumare sul più bello il trionfo nella gara di casa e la seconda vittoria di fila in una gara a squadre dopo quella di Gyor a inizio dicembre.

È mancata solo la ciliegina finale sulla gara gagliarda del quartetto azzurro, completato oggi da Aldo Montano al posto di Alberto Pellegrini a coadiuvare i confermatissimi Enrico Berrè, Luca Curatoli e Luigi Samele. Una bella vittoria sulla Georgia per scaldare i motori, quindi le affermazioni su Germania e Ungheria per andarsi a prendere la finale contro la Corea. A proposito della semifinale: la parata sull’attacco di Szatmari e conseguente risposta in caduta (e capriola di corollario) è roba da stropicciarsi gli occhi e capottarsi sui seggiolini, un infinite jest da vedere e rivedere all’infinito. E dalla sfida fra fenomeni, non si sottraggono nemmeno Aron Szilagyi e Luca Curatoli, con il magiaro che prova la rimontona impossibile e Luca che nel momento più difficile trova il guizzo giusto, trovando il break di 3-0 che ribalta la contesa dal 42-43 al 45-43 conclusivo.

E se per il bicampione olimpico e compagni si aprono le porte della finalina poi vinta contro l’Iran, gli azzurri arrivano allo showdown finale contro la Corea. Il match contro Gu e compagni è un’avvincente e appassionante sfida giocata fra tentativi di fuga, rimonte e controrimonte che trova l’epilogo più giusto e naturale nella soluzione all’ultima stoccata. Oh, bravo a rimontare lo svantaggio, è più lesto a bruciare Curatoli sulla preparazione, anche se l’azione è parsa tutt’altro che netta. E forse rimettere tutti in pedana e attendere una soluzione più netta sarebbe stata, a prescindere dall’esito, l’idea migliore per non rovinare proprio sul più bello un match di altissimo livello.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma