La città bulgara si prepara a ospitare per la terza volta la rassegna iridata Cadetti e Giovani dopo il 2004 e il 2014. Spesso da queste pedane hanno lanciato i futuri campioni della scherma. Ripercorriamo le precedenti edizioni.
Dal primo aprile un’ennesima, nuova generazione di talenti della scherma sarà pronta lanciare la sfida per prendersi i titoli Mondiali a Plovdiv. Sulle orme di chi, nel 2004 prima e nel 2014 poi, da quelle pedane ha spesso spiccato il volo verso una carriera da top fencer anche fra i “grandi”. Per la terza volta nella propria storia la città bulgara si appresta ad ospitare la rassegna iridata riservata a Cadetti e giovani. In attesa che le gare determinino – a partire dal prossimo primo aprile – i nuovi re e regine delle categorie Under 17 (clicca qui per i convocati dell’Italia) e Under 20 (clicca qui per i convocati dell’Italia), prendiamo la macchina nel tempo e facciamo un viaggio alla riscoperta di quanto accadde nelle due precedenti puntate.
Il rewind del nastro porta direttamente al 2004. Gli Under 17 portano a casa quattro medaglie, di cui due d’oro e due di bronzo. A firmare i trionfi ci pensano Luigi Samele e da una sedicenne muggiorese di cui si dicevano gradi cose e destinata da lì al futuro a segnare grandi numeri nel fioretto femminile. Parliamo ovviamente di Arianna Errigo, che si impose su Larisa Korobeynikova, con la quale avrebbe poi rinnovato in molte altre occasioni la propria sfida. A podio ci andarono anche Livia Stagni nella sciabola femminile (in coabitazione con Ekaterina Dyachenko) ed Edoardo Munzone nella spada maschile.
Nessun oro, invece per la spedizione Under 20, che comunque portò a casa le due medaglie a squadre del fioretto con che chiusero secondi (in quartetto Andrea Baldini, Andrea Cassarà, Giuseppe Alongi e Saverio Laiacona), mentre le fiorettiste (Benedetta Durando, Serena Teo, Marta Cammilletti ed Arianna Errigo) centrarono il bronzo. Fu invece la spada il serbatoio delle medaglie individuali, grazie al bronzo di Andrea Ufficiali nella gara maschile e alla doppia medaglia di Bianca Del Carretto e Nathalie Moellhausen, rispettivametne argento e bronzo nella gara vinta da Ana Maria Branza. In quell’edizione dei Mondiali, inoltre, si mise in luce una giovane americana di origine lettone, nativa di Beaverton e figlia di due canoisti, al secolo Mariel Zagunis. Arrivò seconda in quella gara, ma qualche mese dopo, in un agosto ateniese, seppe rifarsi con gli interessi, prendendosi da perfetta “underdog” il più clamoroso degli ori Olimpici.
Dieci anni dopo, si torna di nuovo sulle pedane di Plovdiv per un’altra edizione. Tanto è cambiato in questo arco di tempo. Alcuni di quei ragazzi e ragazze che, nel 2004 erano solo delle promesse, hanno studiato da campioni e lo sono diventati, mentre altri che saranno protagonisti anche a partire da sabato prossimo, cominciano ad affacciarsi ai grandi palcoscenici internazionale. Come, ad esempio, Eleonora De Marchi, che vince il titolo di spada femminile Cadetti, o Guillaume Bianchi nella pari categoria centra il bronzo nel fioretto maschile così come Claudia Borella.
Fra gli Under 20 l’uomo copertina non può che essere Luca Curatoli: il giovane azzurro è devastante, e dopo essersi preso il titolo individuale, guida i propri compagni (Leonardo Affede, Francesco Bonsanto e Francesco D’Armiento) anche al titolo nella prova a squadre. Sempre dalla gara a squadre arriva il bronzo del quartetto delle fiorettiste (Matilde Biagiotti, Erica Cipressa, Camilla Mancini, Francesca Palumbo). Da Roberta Marzani arriva l’unica medaglia individuale, un bronzo nella spada femminile. Fra gli stranieri, si mettono in luce Lee Kiefer, che corona all’ultima occasione utile l’inseguimento al titolo individuale (poi bissato a squadre) e Anna Marton.
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