Lo spadista folignate chiude al terzo posto e centra il secondo podio in stagione e in carriera. Vince il coreano sul giapponese Minobe. Podio anche per Park Kyungdoo.
Ci sono un italiano, un giapponese e due coreani. Quello che ha tutta l’aria di un classico incipit di qualche barzelletta, è la composizione per nazioni del podio di oggi al Grand Prix di spada maschile a Budapest. L’italiano in questione risponde al nome di Andrea Santarelli, folignate, argento a squadre a Rio, terza piazza oggi per brindare comunque al secondo podio stagionale e in carriera.
Sorriso azzurro al termine di una maratona cominciata in mattina alle 8.30 e chiusasi quasi dopo 12 ore di gara, dove i ragazzi hanno condiviso e diviso il palcoscenico con la gara femminile. La vittoria contro Kourbanov per scaldare i motori, quindi l’avanzata attraverso gli scalpi del francese Luceneay, dell’ucraino Reizlin e del sorprendente americano Benjamin Bratton, che dalla sua casella numero 529 del ranking arriva fino a un passo da un sorprendente piazzamento sul podio. A fermare la sua corsa, il coreano Jung Jisu, bronzo olimpico di Londra, in una semifinale che l’atletica asiatico di fatto comanda tranquillamente fin dalle prime battute fino a chiudere sul 15-10.
Fra gli altri azzurri in gara oggi, bella prova di Gabriele Cimini, che si spinge fino agli ottavi di finale, dove viene fermato da Ronan Gustin. Stesso scoglio a fermare Enrico Garozzo, che volato sul 13-11 contro il coreano Kweon, viene da quest’ultimo rimontato e quindi beffato all’ultima stoccata. C’è la firma di Gustin anche sull’eliminazione di Matteo Tagliariol al tabellone dei 32, mentre si sono fermati nel primo assalti di giornata tanto Paolo Pizzo quanto Marco Fichera.
Tutta asiatica la lotta per la vittoria, con il coreano Jung Jisun che piega il giapponese Kazuyasu Minobe in finale e torna a vincere una prova di Coppa del Mondo tre anni dopo l’ultima volta data 2014, in quell’occasione a Legnano. Corea sempre più sugli scudi, con quattro vittorie stagionali arrivate grazie ad altrettanti tiratori e il nome di Jung che si va ad aggiungere a quello dei due Park (Sangyoung a Buenos Aires e Kyungdoo a Heidenheim) e quello di Kwoen, re del Grand Prix di Doha. Al terzo posto si ferma proprio Park Kyungdoo, che nella semifinale contro Minobe da vita un match emozionante, che dopo tre non combattività si decide tutto in un minuto e si chiude con il 10-10 che premia proprio il nipponico, a cui la sorte aveva assegnato la priorità.
Classifica – 1. Jung (Kor), 2. Minobe (Jpn), 3. Park K. (Kor), 3. Santarelli (Ita), 5. Borel (Fra), 6. Kweon (Kor), 7. Bratton (Usa), 8. Gustin (Fra)
Twitter: agenna85
Fotografia di Augusto Bizzi/Fie