L’Italspada femminile lucida le lame e torna alla vittoria a Rio

Fiamingo, Navarria, Rizzi e Santuccio battono la Russia e conquistano la prova di Coppa del Mondo in Brasile. Un successo che mancava da più di due anni. E che arriva in tempo per Europei e Mondiali.

 

Due anni e tre mesi dopo l’ultima volta, l’Italia della spada femminile torna sul gradino più alto del podio e lo fa a Rio de Janeiro, chiudendo idealmente il triste cerchio che aveva visto l’Italia fallire la qualificazione olimpica dopo aver iniziato la fase di qualificazione in vetta al ranking mondiale.

È una squadra diversa, questa, almeno per metà. Di quel quartetto sono rimaste solo Mara Navarria e Rossella Fiamingo e a loro si sono aggiunte Giulia Rizzi e Alberta Santuccio. È stata una rincorsa lunga, partita dopo il flop olimpico e durata un anno. Nessun podio, finora, ma il segnale che le cose stessero cambiando si era già avuto a Legnano. Un segnale confermato in Brasile, dove a salire sul terzo gradino del podio è stata la Cina.

L’Italia, stavolta, è stata la più forte. Non ci sono discussioni. Lo è stata tecnicamente e mentalmente. Lo ha dimostrato vincendo una finale tiratissima contro la Russia, risolta per una stoccata, 21-28, con una strepitosa rimonta costruita negli ultimi due parziali da Giulia Rizzi e Rossella Fiamingo, capaci, insieme, di ribaltare uno svantaggio di -5. L’ha fatto superando ai quarti per 41-35 quell’Estonia che tante volte, nel passato recente, le era stata indigesta.

E pensare che la giornata si era aperta con una vittoria complicata, 24-23, contro un’Ungheria priva di Emese Szasz. Un match poco brillante per le Azzurre, che però hanno rotto il ghiaccio e ritrovato sicurezze che sembravano perse da tempo. Quelle che hanno permesso poi di gestire in modo semplice la semifinale con l’Ucraina, vinta in modo autorevole, 33-18, con un +15 che la dice lunga sui valori in pedana.

È sembrata, l’Italia vista a Rio, soprattutto una squadra completa, in cui ognuna ha saputo fare la sua parte in ogni match, ognuna ha dato una mano all’altra durante i singoli momenti di difficoltà. Una squadra che, consapevole del suo potenziale, ora può presentarsi con ambizioni rinnovate agli Europei di Tbilisi e ai Mondiali di Lipsia.

 

Twitter: GabrieleLippi1

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Foto di Augusto Bizzi per Federscherma

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