Criscio: «Sapevo che questi risultati sarebbero arrivati»

La sciabolatrice foggiana è stata fra le assolute protagoniste della stagione con tre podi in Coppa del Mondo. L’abbiamo intervistata per farci raccontare il suo ottimo momento di forma.

 

Tre podi e tante prestazioni di sostanza. E se in generale la sciabola femminile azzurra sta vivendo un grande momento, è altrettanto fuori di dubbio che fra le protagoniste assolute di questo primo scorcio di stagione spicca in grassetto in nome di Martina Criscio. 

Il terzo posto conquistato a New York e la replica dapprima in Cina quindi nel Grand Prix di Seul hanno certificato l’ottimo momento di forma della sciabolatrice foggiana, che – malgrado l’intoppo dell’infortunio patito ad Atene – a suon di risultati si è conquistata un posto fisso nel quartetto azzurro, e l’immediata fiducia di Ct e compagne.  La Coppa del Mondo riparte questo fine settimana da Tunisi, per il penultimo atto prima di Europei e Mondiali. Quattro gare per provare a rendere una stagione già sin qui molto positiva un qualcosa di ancora più bello.

A New York hai centrato il primo podio in carriera: che sapore ha avuto e che sensazioni hai provato? E quali dopo gli altri due terzi posti fra Cina e Corea?

Riuscire a centrare finalmente il podio è stato emozionante e mi ha confermato solo quello che già sapevo: che sono capace di competere con le più forti al mondo. Durante tutta la gara sono riuscita a trovare il giusto equilibrio tra tranquillità e determinazione, senza sfociare in eccessiva tensione o in troppa “morbidezza”. Forse è stato proprio questo il binomio vincente. Mentre in Cina e in Corea sono arrivata bella carica. Probabilmente anche grazie all’infortunio di Atene che mi ha spronato a lavorare più sulla mente che sul corpo: sette assalti in un mese non sono molti, ma se affrontati con qualità e consapevolezza possono bastare.

Ti aspettavi questi risultati a inizio stagione?

Sapevo che sarebbero arrivati. La conquista del titolo italiano (l’anno scorso a Roma, ndr) mi ha dato consapevolezza delle mie capacità e l’esperienza olimpica ha suscitato in me ancor più voglia di lavorare sodo per arrivare in alto. Quindi, non mi sorprendo di questi risultati. Sapevo di potercela fare e volevo farcela.

Cosa, secondo te, manca – sempre che manchi – per provare a fare uno step in più e lottare per la vittoria finale?

Ritengo che finché non diventi la numero uno, manca sempre qualcosa. Probabilmente pecco ancora di inesperienza. Le atlete con cui ho condiviso il podio hanno quasi tutte partecipato ad almeno un’Olimpiade. Pertanto, sanno benissimo come affrontare gli assalti più importanti della gara. Ma questo non mi spaventa, anzi mi da solo uno stimolo in più per dimostrare che posso essere competitiva e vincente.

I tuoi risultati sono comunque la punta dell’iceberg di un ottimo momento che sta attraversando in generale la sciabola femminile italiana. Come lo state vivendo te e le tue compagne?

Sicuramente con molta tranquillità. Stiamo lavorando tutte al meglio delle nostre possibilità e siamo tutte concentrate sullo stesso obiettivo. Questo crea una sana competitività che, come dimostrano i risultati, sta alzando l’asticella del livello medio di tutta la sciabola femminile italiana.

Da inizio stagione sei entrata in pianta stabile nel quartetto per le gare a squadre: come ti sei trovata?

Benissimo. Le ragazze mi hanno accolta subito positivamente e non hanno esitato a darmi fiducia quando il ct ha deciso di schierarmi per la prima volta nella finale di Orleans contro l’Ucraina. Siamo un bel gruppo e possiamo fare grandi cose. Ne sono certa.

Squadra che, peraltro, si sta ottimamente comportando in questi due terzi di stagione, con tre podi all’attivo e un quinto posto: dove pensi che potrà arrivare l’italsciabola, con riferimento a Europei e, soprattutto, Mondiali?

Credo che il nostro valore sia ormai palese a tutti. Siamo tecnicamente tutte diverse ed ognuna di noi ha le sue carte da giocare. Per questo sono convinta che adesso debbano essere le altre squadre a preoccuparsi di noi.

Foto ricordo del primo podio, terza in coabitazione con Irene Vecchi (Timacheff/Fie)

Tu hai potuto accompagnare le tue compagne, sebbene in veste di sparring, a Rio: cosa ti porti dietro da quella esperienza. E, soprattutto, cosa ha dato al gruppo in termini di consapevolezza quel quarto posto?

Rio 2016 per me è stata un’esperienza sensazionale. Dare un contributo alle ragazze, sia a livello schermistico che attraverso una semplice risata per smorzare la tensione, mi ha fatto sentire parte attiva del gruppo. Purtroppo il quarto posto ha lasciato una ferita profonda e vi assicuro che anche dagli spalti una lacrima è scesa, ma quattro anni passano in fretta e noi non ci faremo trovare impreparate!

La novità di questa stagione della sciabola femminile è stata senza dubbio l’ingresso di Arianna Errigo: come valuti il suo impatto? Per voi è stato un ulteriore stimolo?

Arianna è una persona piacevole ed è una campionessa. C’è solo da imparare da lei. E poi il bello di questo sport è il confronto. Quindi, la sua presenza nel gruppo può solo farci crescere ulteriormente.

Guardando al futuro immediato, quali sono i prossimi obiettivi di Martina Criscio?

Innanzitutto recuperare a pieno dall’infortunio. Nel frattempo ho ricominciato a lavorare con il mio maestro Benedetto Buenza per migliorare sempre di più e iniziare a preparare gli appuntamenti più importanti della stagione.

La stagione post-olimpica è sempre particolare, ma questa di sciabola femminile sembra essere molto interessante: la campionessa Olimpica già in forma, le big che pian piano ritornano e giovani – Brunet e Marton su tutte – che sembrano essere esplose come loro talento comanda: secondo te cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi atti della stagione di sciabola femminile?

Credo che una medaglia olimpica porti sempre con sé una scia positiva di sicurezza e autostima. Quindi, non mi sorprende il fatto che Yana Egorian stia facendo una grande stagione. Mentre per quanto riguarda le altre: la Marton è già da un po’ tra le migliori al mondo e la Brunet probabilmente ha trovato la sua forza in quella medaglia mancata durante le Olimpiadi di Rio. Fortunatamente questo è uno sport che riserva sempre sorprese. Quindi, è difficile prevedere come andranno le cose.

Dovessi dare un voto alla tua stagione sin qui, cosa ti daresti?

Direi che fin qui, la mia stagione è stata da 8 pieno. Speriamo che per la sua conclusione si possa arrivare a 10!

Twitter: agenna85

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Fotografia Augusto Bizzi