Il quartetto degli sciabolatori azzurri batte la Russa in finale e centra la vittoria nella gara a squadre di Madrid. E chiude la stagione di Coppa del Mondo con due vittorie e tre secondi posti. Terza l’Ungheria.
Se il buon giorno si vede dal mattino, allora Giovanni Sirovich non può che aprire la finestra e godersi il cielo radioso all’orizzonte. Soprattutto dopo la gara di oggi di Madrid, che regala al quartetto al maschile (Enrico Berrè, Luca Curatoli, Aldo Montano e Luigi Samele) il secondo successo stagionale in Coppa del Mondo. Che unito ai tre secondi posti centrati nelle altre gare di questa annata post Olimpica, rende perfettamente l’idea di come sognare in grande ora che si avvicinano gli appuntamenti con Europei e, soprattutto, Mondiali non solo è lecito ma forse pure d’obbligo.
Funziona tutto alla perfezione negli ingranaggi del team azzurro, che forse soffre un po’ più del preventivato per piegare 45-40 la Turchia nel primo assalto di giornata, ma che poi procede spedito vento in poppa verso il trionfo finale. E sulla via del successo italiano, cadono prima la Francia ai quarti, quindi la Romania in semifinale, preludio all’atto decisivo. Ovvero “el clasico” – parole di Luigi Samele – contro la Russia di Alexey Yakimenko. Un assalto che scorre inizialmente sul filo dell’equilibrio, prima del break decisivo piazzato fra il quinto e il sesto parziale, aperto dal 5-2 di Curatoli su Danilenko e allargato dal 5-1 di Berrè su Ibragimov: l’uno due che porta gli azzurri a +7 e, di fatto, indirizza il match verso il porto italiano, con l’Italia che chiude poi i conti con la firma di Curatoli a cui spetta l’onore di mettere l’ultima stoccata, quella del 45-34 che significa vittoria.
A completare il podio di giornata, l’Ungheria di Szlagyi e Szatmari, terzi anche ieri nella prova individuale vinta da Hartung. E proprio al bicampione olimpico tocca rimettere a posto le cose nell’ultima frazione, risalendo dal 39-40 fino al 45-43 che regala ai suoi compagni di avventura il terzo gradino del podio. Due step più in basso rispetto all’invincibile armata azzurra, che da ora appuntamento a Tbilisi prima e a Lipsia poi guardando tutti dall’alto del numero 1 del ranking internazionale.
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Fotografia Trifiletti/Bizzi