Nella capitale russa la sfida ai maestri della sciabola con il Grand Prix che chiude la stagione di Coppa del Mondo. In pedana ragazze e ragazzi.
Una gara che è diventata un classico, la sfida ai Maestri della sciabola nella tana del lupo: Mosca si appresta ad ospitare i migliori sciabolatori e le migliori sciabolatrici del Mondo per l’ultimo atto della stagione di Coppa prima dei vari campionati Continentali e dei Mondiali di Lipsia. La truppa azzurra si presenta con il carico di entusiasmo figlio degli ottimi risultati ottenuti tanto al femminile quanto al maschile.
Fra le ragazze, si parte dalla certezza sin qui granitica di avere un gruppo di atlete in grado di lottare costantemente per le posizioni che contano. A dimostrarlo, forse più che i podi firmati Martina Criscio (in tre occasioni) e Irene Vecchi, il dato che vede sempre almeno un’azzurra presente in finale a otto in tutte le gare sin qui disputate, con Rossella Gregorio, Loreta Gulotta e Sofia Ciaraglia ad unirsi alle due già citate nella lista. In Russia non ci sarà Arianna Errigo, con l’azzurra che salta un giro per non rischiare di compromettere Europei e Mondiali di fioretto dopo il guaio muscolare rimediato a Shanghai nell’ultimo week-end di gare.
Intrigante la lotta per la vittoria: a Tunisi Olga Kharlan è tornata e subito ha messo in chiaro le sue carte, Yana Egorian non vorrà certo farsi sfuggire l’occasione di far valere il proprio titolo Olimpico alla prima uscita nella gara casalinga in tale veste, Anna Marton e Manon Brunet sono in un grande periodo di forma e sembrano aver trovato la quadra per ottenere costantemente dividendi dal loro talento. Incertezza e pronostico difficile, spettacolo assicurato, a maggior ragione perché – come detto – le sciabolatrici di casa Italia hanno tutte le carte in regola per provare l’assalto al trono.
Riparte invece dalla finale a otto conquistata a Madrid da Enrico Berrè e Luigi Samele la squadra maschile. Percorso simile a quello messo in atto dalla squadra femminile, impreziosito anche da tre secondi posti e due vittorie nella prova per quartetti. I due, così come Luca Curatoli, Aldo Montano e Diego Occhiuzzi e gli altri sette azzurri partiti in direzione Russia, saranno chiamati a inserirsi in una lotta per l primo posto con tanti contendenti e pochissime possibilità di fare un pronostico certo.
Tornano, dopo aver saltato Madrid, i coreani, capeggiati da Kim Junghwan e Gu Bongil, ci sono i padroni di casa motivati a fare bene davanti al proprio pubblico – chi scrive è stato ai Mondiali di Mosca nel 2015 e può assicurare che il tifo russo è davvero caldo e rumoroso – senza dimenticarsi di Aron Szilagyi, all’ultima chiamata per cancellare la curiosa statistica che lo vede unico fra i sei campioni Olimpici di Rio 2016 a non avere ancora centrato una vittoria in Coppa del Mondo in questa stagione; e ancora, americani, tedeschi e tanti altri possibili protagonisti di una gara che, forse ancora più della già difficilmente pronosticabile gara femminile, rende arduo il compito di indicare un favorito d’obbligo.
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Fotografia di Augusto Bizzi/Fie