Le sciabolatrici azzurre battono 45-44 la Russia e vincono il titolo Europeo. Terzo posto per la Francia.
Da Tunisi a Tbilisi con un motivetto ormai diventato un talismano. Niente trattore in tangenziale, per andare a comandare Martina Criscio, Rossella Greogrio, Loreta Gulotta (al rientro, a Tunisi c’era Sofia Ciaraglia) e Irene Vecchi scelgono le armi a loro più congegnali, le sciabole, e assalto dopo assalto si regalano il titolo Europeo nella gara a squadre. Il loro rimedio logico alla tristezza per un titolo individuale sfumato sul più bello – nel caso di Rossella – e, per le altre tre, per una prova individuale non andata come speravano alla vigilia.
Funziona tutto perfettamente negli ingranaggi del quartetto azzurro, con il trio Gregorio, Gulotta e Vecchi – oggi davvero cattiva e in palla – a costituire l’ossatura per tutto l’arco della gara, mentre dalla panchina Martina Criscio ha atteso con pazienza che arrivasse il suo turno e, quando è stata chiamata in causa al posto di Loreta nella delicatissima fase finale del match per l’oro, la foggiana si è fatta trovare pronta all’appello e ha portato il suo personale contributo alla causa. La Spagna battuta ai quarti, quindi la sempre temibile Francia piegata in semifinale valgono il pass per la finale, dove a contendere il metallo prezioso ci arriva la Russia.
Un vero e proprio thriller, l’atto conclusivo contro le campionesse in carica: che non saranno più il Dream Team che ha cannibalizzato le passate stagioni, ma che possono sempre contare su una giovane di grande prospettiva come Sofya Podzniakova – oggi fra le migliori – ma soprattutto su una Yana Egorian encomiabile. La campionessa Olimpica, non ancora del tutto rimessasi dall’infortunio alla caviglia che l’ha tenuta fuori dalla gara di Mosca e dalla prova individuale, e per questo visibilmente limitata nei movimenti, si carica sulle spalle la squadra nei vari turni e arriva a un passo dalla rimonta dal 35-40 nel match contro la Gregorio. Solo a un passo per fortuna, perché sul 45-44 è proprio l’azzurra a mandare a vuoto l’attacco dell’avversaria e far accendere la luce rossa. Che significa vittoria numero 3 in stagione, ma soprattutto significa titolo Europeo. E un guanto di sfida lanciato alla concorrenza in vista del Mondiale.
Dove proveranno a cercare riscatto tanto la Francia – oggi terza a scapito dell’Ungheria, malgrado il brivido dell’infortunio occorso a Manon Brunet nelle battute conclusive dell’assalto – quanto l’Ucraina, sorpresa proprio dalle ungheresi ai quarti di finale e uscita presto dalla lotta per le medaglie. Ma l’idea è che fra un mese in Germania un po’ tutte dovranno fare i conti con chi ha tutta l’intenzione di andare nuovamente a comandare.
Twitter: agenna85
Fotografia Augusto Bizzi