Spada maschile: delude l’italia, vince la Russia

Settimo posto per gli azzurri nella gara a squadre di spada maschile. Vince la Russia sull’Ucraina. Terza la Germania.

 

Un settimo posto finale e tanta delusione. Questo è ciò che rimane nel clan azzurro al termine della prova a squadre di spada maschile. Una gara che, nelle attese della vigilia, doveva avere ben altro finale per i nostri spadisti. E invece Marco Fichera, Enrico Garozzo, Paolo Pizzo e Andrea Santarelli, dopo aver faticato più del previsto ad avere ragione della Romania nel match d’esordio agli ottavi di finale, ha dovuto lasciare strada alla sorprendente Repubblica Ceca e accontentarsi dei match per i piazzamenti. Non è bastato Marco Fichera e i suoi grandi parziali per rimontare Pitra e soci, poi terzi a fine giornata: il 37-32 finale spedisce gli azzurri nel gironcino infernale per i posti che vanno dal quinto all’ottavo posto, dove maturano una sconfitta contro l’Ungheria e una vittoria in rimonta contro la Svizzera.

Ma gli azzurri non sono l’unica vittima illustre di una gara in cui succede davvero di tutto. A partire da un altro clamoroso upset, quello firmato dalla giovane Germania che, grazie a una grande rimonta di Bellmann, stende la Francia oro Olimpico di Rio, ed entra nelle prime quattro. I tedeschi danno vita, assieme alla Repubblica Ceca, al derby delle soprese e si contendono il bronzo in una finale che, dopo essersi giocato per otto manche us nove sul filo del tatticismo, si risolve in un palpitante finale fra Pitra e il già citato Bellmann, che prova la rimonta ma che alla fine deve alzare bandiera bianca.

Stesso copione che segue la finalissima, un derby sempre sentito fra Russia e Ucraina. La frazione finale, che vede in pedana Bogdan Nikishin e Sergey Khodos è un’altalena di emozioni, con il russo che prima sembra mettere al sicuro la medaglia, poi subisce la rimonta di un grande Nikishin, quindi riallunga prima di finire a difendere a suon di colpi doppi l’unica, preziosa, stoccata rimasta nel suo forziere. E di regalarsi e regalare ai suoi compagni di avventura (Sergey Bida, Nikita Glazkov e Pavel Sukhov) il metallo più prezioso.

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Fotografia Augusto Bizzi 

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