La città tedesca ha già ospitato nel 2005 i Mondiali. Per essere poi sede cinque anni dopo dei Campionati Europei.
Ventotto giorni e poi sarà azione. Lipsia conta i giorni che la separano all’inizio dei Mondiali 2017 e si prepara ad accogliere il gotha della scherma Mondiale per una festa lunga dieci giorni. Un evento che significa rinnovare il legame strettissimo che scorre fra la città della Sassonia e la grande scherma, che dodici anni dopo si appresta a essere sede di un Mondiale dopo aver ospitato anche il Campionato Europeo edizione 2010. In attesa di conoscere i nuovi Campioni e le nuove Campionesse, prendiamo la nostra macchina del tempo e facciamo un salto per rivivere quanto accadde in quelle due manifestazioni.
Il nostro viaggio parte proprio dal Mondiale 2005. Allora come oggi, è Lipsia a celebrare l’alba di un nuovo quadriennio olimpico e mettere in palio le medaglie iridate. L’Italia torna dalla kermesse con 6 medaglie, equamente distribuite fra i tre colori: vengono dal fioretto entrambi gli ori, con Valentina Vezzali che fa gridare al miracolo vincendo quattro mesi dopo la nascita del suo primogenito Pietro, a cui risponde Salvatore Sanzo, con Toti che – quattro anni dopo l’oro di Nîmes 2001 – torna sul tetto del Mondo nella prova maschile. A rimpinguare il bottino, l’argento a squadre dei fiorettisti (Andrea Baldini, Andrea Cassarà, Salvatore Sanzo, Simone Vanni) e degli sciabolatori (Andrea Aquili, Aldo Montano, Giampiero Pastore, Gigi Tarantino), e il doppio bronzo nella sciabola individuale femminile firmato Ilaria Bianco e Alessandra Lucchino.
Lipsia 2005 fu il Mondiale del dominio francese, che chiuse con 4 ori e 10 medaglie complessive, ma anche l’anno del quarto oro individuale per Pavel Kolobkov, della sfida Covaliu – Podzniakov nella sciabola maschile, della Corea del Sud iridata ne fioretto donne a squadre con l’Italia rimasta addirittura fuori dal podio, del trionfo delle sciabolatrici Usa nella gara a squadre.
Cinque anni dopo, tocca ancora a Lipsia ospitare un grande evento schermistico: è “solo” un Europeo, ma le gare sono pur sempre di livello altissimo. L’Italia fissa a 10 il proprio bottino di medaglie finali, di cui 5 del metallo più pregiato: Valentina Vezzali, tanto per non smentirsi, si prende il fioretto individuale e fa bis con le compagne di squadra (Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Ilaria Salvatori) nella gara a squadre, Andrea Baldini batte in finale Valerio Aspromonte e ribatte da par suo nella prova maschile (facendo oro anche nella gara a squadre), gli sciabolatori fanno pokerissimo a squadre. L’argento delle spadiste (Bianca Del Carretto, Mara Navarria, Nathalie Moellhausen, Francesca Quondamcarlo) e il bronzo di Elisa Di Francisca chiudono il bottino azzurro.
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Foto: Robert Beske