Giovanni Sirovich: «Al Mondiale con sensazioni positive»

Il tecnico della sciabola azzurra parla alla vigilia del Mondiale di Lipsia. Dove la sciabola azzurra si presenta con grandi ambizioni.

 

Una stagione sin qui da protagonisti assoluti, ma ancora c’è del lavoro da fare. Per concretizzare al meglio la semina iniziata lo scorso ottobre e proseguita con picchi entusiasmanti sino agli Europei di Tbilisi. Alla vigilia della partenza per Lipsia, Giovanni Sirovich (clicca qui per leggere le parole del ct del fioretto Andrea Cipressa) mette in guardia ragazze ragazzi sugli obiettivi della spedizione azzurra in Germania, appuntamento senza dubbio importante ma comunque di passaggio verso Tokyo 2020.

«Arriviamo alla vigilia di questo Mondiale in una situazione certamente positiva, perché frutto di una stagione di Coppa del Mondo dove non sono mancate le soddisfazioni. Il ricambio generazionale» spiega Sirovich al sito della Federazione Italiana Scherma «ci sta premiando e continuiamo a perseguire questa scelta, per farci trovare pronti all’appuntamento finale del quadriennio. Dobbiamo infatti vivere ogni appuntamento dando la giusta importanza, ma anche consapevoli che sono tappe d’avvicinamento verso i Giochi del 2020».

Quindi il ct passa ad analizzare nel dettaglio meriti e pregi di ogni gruppo. A partire da quello maschile, con Aldo Montano che torna a Lipsia 12 anni dopo l’edizione 2005 (dove l’azzurro centrò l’argento a squadre): «E’ un gruppo sulle cui qualità parlano i risultati sia individuali che a squadre. Ciò che reputo sia assai importante sottolineare è la qualità della scherma espressa in questa stagione: i ragazzi hanno infatti sempre tirato ad altissimo livello e questo è senza dubbio una garanzia». Parole dolci anche per il quartetto femminile, che si presenta all’appuntamento iridato fresche di titolo europeo ma, soprattutto, pronte a sognare in grande a Lipsia: «Sono quattro elementi di spicco. Individualità importanti che riescono a coagularsi nel migliore dei modi nella prova a squadre e presentarsi ad un Mondiale da numero 1 del ranking attesta il trend di crescita che questa squadra ha avviato da tempo e che adesso giunge ad un punto importante. Ma, è un merito, non un traguardo».

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Fotografia Augusto Bizzi

 

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